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A Bologna nasce un centro d’eccellenza per imparare a lavorare nella fabbrica del futuro

Le parole chiave? Valorizzazione dell’individuo, innovazione e trasformazione digitale

È stata annunciata la nascita a Bologna del Philip Morris Institute for Manufacturing Competences, centro innovativo ed unicum in Italia per l’alta formazione delle competenze per l’industria 4.0. Innanzitutto: cos’è l’industria 4.0? Una fabbrica che nulla ha a che fare con la nostra idea di fabbrica. Ne è un esempio eccellente il polo di Crespellano, nel Bolognese, su cui Philip Morris ha investito oltre 1 miliardo di euro. Si tratta del più grande investimento greenfield degli ultimi decenni in Italia, e che oggi rappresenta il riferimento mondiale nella produzione e nello sviluppo dei prodotti senza combustione del tabacco di Philip Morris.  

Dimentichiamoci i fumi neri e le sirene assordanti che segnano il nuovo turno: il centro di eccellenza di Crespellano ha piuttosto l’aspetto di un centro di ricerca all’avanguardia. Costruito all’insegna dell’ecosostenibilità, utilizza al 100% energia prodotta da fonti rinnovabili e ha ottenuto lo scorso anno la certificazione rilasciata dall’Alliance for Water Stewardship per l’utilizzo responsabile delle risorse idriche del territorio. È all’interno di questa struttura virtuosa per l’ambiente che si compie la nuova rivoluzione industriale in cui la competenza umana, connessa con l’intelligenza artificiale delle macchine, diventa motore tecnico e creativo del processo produttivo. Le parole chiave? Valorizzazione dell’individuo, innovazione, trasformazione digitale.

Persone al centro: il capitale umano, la vera sfida ai tempi del Coronavirus

Nella fabbrica del futuro di Crespellano lo sforzo fisico è praticamente inesistente e a far funzionare le unità robotiche sono le competenze tecniche elevate dei dipendenti: le macchine sono al servizio del capitale umano e non viceversa. Quindi spazio anche alle donne, che non sono più penalizzate né dalla minore forza fisica né dagli orari proibitivi. Proprio all’interno, concettualmente e fisicamente, del complesso di Crespellano avrà sede il Philip Morris Institute for Manufacturing Competences, i cui lavori si concluderanno nell’estate del 2021.

Sarà un centro di sviluppo delle competenze per una formazione continua ed aggiornata che si propone di rappresentare un punto di riferimento, a livello regionale e nazionale, per lo sviluppo delle competenze per il futuro dell’industria manifatturiera. Sarà un sistema aperto, le cui attività saranno rivolte non all’interno di Philip Morris ma a tutto l’ecosistema economico, imprenditoriale, dell’istruzione e della formazione in Italia.

Proprio come il resto del polo di Crespellano la nuova struttura dell’istituto accademico sarà realizzata con criteri di sostenibilità ambientale e integrata nel paesaggio circostante, utilizzando risorse rinnovabili e pensata per il benessere delle persone che la vivranno quotidianamente. La struttura inoltre punta a essere uno dei primi edifici in Italia a ricevere le certificazioni LEED del Green Building Council Italia e la certificazione WELL livello Gold.

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«La manifattura e le competenze digitali sono il presente, ma soprattutto il futuro dell’Italia e pertanto siamo fieri di poter contribuire allo sviluppo del tessuto produttivo del nostro Paese» ha dichiarato Marco Hannappel, Presidente e Amministratore Delegato di Philip Morris Italia. «Questo importante risultato è arrivato anche grazie al coinvolgimento di Istituzioni, Università, Politecnici, Istituti tecnici, start-up e imprese». 

La realizzazione del Philip Morris Institute for Manufacturing Competences ha infatti visto il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna e di importanti realtà del mondo accademico e della formazione, tra cui l’Università di Bologna e il Politecnico di Bari. Presenti all’inaugurazione anche il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini con l’Assessore Vincenzo Colla, che hanno dichiarato:

L’Istituto sarà una grande opportunità per tutto l’ecosistema manifatturiero del nostro territorio, perché accoglierà sperimentazioni nella formazione, da quella terziaria alle lauree. Qui può trovare applicazione quell’operazione condivisa, che sarà valorizzata nel nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima, che mira a promuovere processi produttivi sostenibili attraverso le competenze, creando così buona occupazione. Rafforzare l’investimento nella cultura tecnica e scientifica è una risposta indispensabile per incrociare domanda e offerta, un tema che si evidenzierà anche dopo il COVID.

Soddisfazione espressa anche dal Rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino, realtà d’eccellenza nel panorama italiano della formazione che sarà tra i partner del PM IMC:

Investire nelle nuove professionalità del manifatturiero in un’ottica di sistema aziende-università, come sta facendo Philip Morris con il progetto del Philip Morris Institute for Manufacturing Competences, è una strategia lungimirante, nell’ambito della quale il Politecnico di Bari vuole dare il suo contributo attraverso la formazione universitaria mirata, percorsi di eccellenza e formazione continua, laboratori pubblico-privati con le aziende che hanno grandi necessità di innovazione.

I numeri della formazione sono ancora insufficienti, servono più studenti in ambito STEM, con competenze che devono essere adeguate ad un mercato del lavoro in continua e rapida trasformazione, per questo è indispensabile una strategia coordinate tra le istituzioni, le università e il mondo produttivo. Condividere le buone pratiche sarà il metodo per fare la differenza, in un futuro che ormai è già presente e visibile con la trasformazione digitale delle imprese e della pubblica amministrazione.

I Politecnici, in particolare, hanno la giusta predisposizione al dialogo con le realtà produttive per supportare il cambiamento, attraverso la ricerca e il trasferimento tecnologico nei settori, come la manifattura, che saranno strategici per la ripresa del Paese dopo la pandemia. Sotto la spinta del Politecnico di Bari, con la giusta interazione tra gli attori istituzionali e gli imprenditori, la Puglia saprà confermarsi come un laboratorio di innovazione verso obiettivi condivisi di sviluppo sostenibile.

L’Institute for Manufacturing Competences si inserisce in un più ampio progetto di Philip Morris per la costruzione di una filiera integrata d’eccellenza in Italia. L’azienda ha investito circa 2 miliardi di euro nell’agricoltura italiana negli ultimi vent’anni, con una forte attenzione per l’innovazione e la sostenibilità, in collaborazione continua con la Coldiretti e il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.’

L’Institute for Manufacturing Competences si inserisce in un più ampio progetto di Philip Morris per la costruzione di una filiera integrata d’eccellenza in Italia. L’azienda ha investito circa 2 miliardi di euro nell’agricoltura italiana negli ultimi vent’anni, con una forte attenzione per l’innovazione e la sostenibilità, in collaborazione continua con la Coldiretti e il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali

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