Nelle ultime 24 ore, +317 decessi e più di 26mila nuovi positivi. Il bollettino nazionale sui dati Covid-19 in Italia continua a registrare i numeri di una terza ondata che preoccupa. La pressione sulle strutture sanitarie non accenna ad allentarsi e le misure restrittive rimangono, ancora una volta, l’unica soluzione immediata per arginare i rischi. «Un quadro di allarme soprattutto nel numero dei decessi registrato» dice la professoressa di Malattie infettive all’Università La Sapienza di Roma, Gloria Taliani.
«Quello che ci preoccupa in maniera significativa è dunque il dato delle vittime, cresciute rispetto alla settimana precedente del 13,2%. Un aumento inevitabile che ancora una volta si fa specchio della diffusione importante del virus avvenuta nell’ultimo periodo. Un aspetto interessante è la distribuzione della spinta incrementale dei nuovi casi settimanali nelle regioni del nord, con l’eccezione unica della Campania tra i sette territori che superano la soglia massima di rischio, e cioè oltre i 250 casi per 100 mila abitanti. C’è in modo evidente un’ Italia a due velocità».
«Sul fronte dei vaccini, il problema della sicurezza è stato eccessivamente sottolineato dai mezzi di stampa, e mi riferisco in particolare al caso Astrazeneca – commenta Taliani -. Nel momento in cui si somministrano in tutto il mondo milioni di dosi è impensabile immaginare che nessuno dei vaccinati possa presentare delle condizioni patologiche che si sarebbero verificate presumibilmente anche in assenza della inoculazione del vaccino. Su questo credo sia il caso che gli organi di stampa riconoscano la propria responsabilità».
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