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I The Jackal tornano a occuparsi di calcio. Aurora Leone: «La Partita del cuore? Sono stata male ma ho imparato com’è il mondo fuori» – L’intervista

10 Giugno 2021 - 18:14 Valerio Berra
Il collettivo comico seguirà le partite della Nazionale insieme a diversi ospiti su Raiplay con il programma «Europei a casa The Jackal». Si comincia venerdì 11 giugno

«Due fritture». La prima apparizione dei The Jackal in un grande evento televisivo è stata durante l’edizione del 2016 del Festival di Sanremo. Il rapper Clementino terminata la sue esibizione aveva pronunciato queste due parole con accento napoletano. Una battuta fuori contesto, che forse in tanti non hanno capito. Una battuta che però è stata fondamentale per chi segue da anni il collettivo di comici napoletani. Negli ultimi anni i The Jackal sono riusciti a convincere cantanti e presentatori a pronunciare sul palco dell’Ariston parole senza senso. Storico lo «Gnigni» di Pierfrancesco Favino a Sanremo 2018. Un corteggiamento che adesso sembra arrivato a un punto di svolta, visto che nei prossimi giorni sbarcheranno in televisione per una serie dedicata a un grande evento sportivo.

Venerdì 11 giugno, mentre l’Italia scenderà in campo all’Olimpico contro la Turchia, su Raiplay andrà in onda Europei a casa The Jackal, un programma in cui il collettivo di comici e videomaker commenterà insieme a diversi ospiti le partite della Nazionale di calcio. Al momento quindi sono fissati altri due appuntamenti: mercoledì 16 giugno alle 21 per Italia-Svizzera e domenica 20 giugno alle 18 per Italia-Galles. Il palinsesto dei giorni successivi dipenderà da come riuscirà a classificarsi l’Italia nelle prossime partite di Euro 2020.

Inziamo con le domande semplici. Chiedo a tutti, chi è il giocatore che aspettate di vedere in campo?

«Te lo diciamo insieme: Lorenzo Insigne».

Voi siete partiti su YouTube e dai social avete sempre corteggiato la televisione. Cosa si prova ora ad avere un programma in Rai?

«È un’esperienza emozionante. Noi siamo cresciuti con la televisione. I nostri modelli sono sempre venuti dalla televisione, così come dal cinema. Fare per la prima volta un programma in Rai è qualcosa che ci motiva davvero tanto. Cercheremo di studiare bene questo media e adattarci».

Quali saranno i vostri modelli per questa esperienza. Vi state riguardando le repliche della Gialappa’s Band?

«Ovviamente siamo grandi fan della Gialappa. Loro però erano bravi anche a commentare tutto il lato tecnico. Non abbiamo in mente di fare un programma con un profilo così alto. Il nostro sarà soprattutto intrattenimento, come se gli spettatori fossero con noi sul divano a vedere le partite».

Negli ultimi mesi stiamo vedendo un trionfo dei programmi comici. Abbiamo così tanta voglia di ridere?

«Questo è stato un anno difficile. Abbiamo riso talmente poco che avevamo proprio bisogno di un po’ di leggerezza. Veniamo da un periodo in cui siamo stati bombardati sempre dalla stessa notizia. Ora finalmente abbiamo dei momenti in cui staccarci dalla vita di tutti i giorni».

Ora chiedo a te, Aurora. I giocatori, i commentatori, i tifosi in curva e anche i giornalisti. Il calcio in Italia è ancora un bastione maschile. E anche tu lo hai visto alla Partita del Cuore. È così anche per la Nazionale?

«Quando gioca la Nazionale c’è qualcosa di diverso. Io credo proprio che unisca tutti. Ha il pubblico più misto che possa essere. Mia nonna, ad esempio, non è un’appassionata di calcio ma quando gioca l’Italia si mette sempre sul divano e segue i giocatori vestiti di azzurro».

Sempre per te, Aurora, cosa hai imparato da quello che è successo con Pecchini?

«Nell’ultimo periodo non è stato facile. È stato un periodo difficile e sono stata male come sarebbe stata male qualsiasi ragazza di 22 anni in una situazione del genere. Sicuramente ho imparato che ci sono cose che io do per scontato perché nell’ambiente in cui vivo sono normali. E invece non dovrei. Perché fuori dai miei amici o dal mio gruppo di lavoro la realtà è diversa».

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