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Quattro momenti in cui avere un’assicurazione di viaggio mi avrebbe salvato le vacanze

18 Giugno 2021 - 09:00 in collaborazione con  N26

In inglese si chiama whishful thinking. Non esiste una traduzione esatta in italiano ma detto in breve è quella convinzione che tutto vada per il meglio. Dopo due anni di pandemia globale e la crisi economica peggiore dal dopoguerra sembra abbastanza chiaro che non è esattamente il tempo di guardare al futuro con questo whishful thinking. A cominciare dalle vacanze. Anzi. Mentre cercavo un’assicurazione per proteggere le prossime vacanze da nuovi lockdown, quarantene forzate e ritardi dovuti a controlli o normative poco chiare ho pensato a tutte le volte in cui un’assicurazione mi avrebbe fatto comodo.

1. Il classico volo in ritardo in uno degli aeroporti più piccoli d’Europa

Luglio 2019. Billund è una cittadina esattamente al centro della Danimarca. Ha 6 622 abitanti, una rete di strade molto larghe perfetto per le bici e un aeroporto. Il motivo per cui esistono delle compagnie aeree interessate e fare scalo in questa cittadina è chiaramente esplicitato dall’omino di mattoncini di plastica che accoglie i turisti. Billund è la città dove è nata la Lego. Ora qui c’è il parco divertimenti Lego Land e una delle fabbriche Lego più importanti al mondo. Proprio quell’omino di mattoncini di plastica che accoglie i turisti deve essersi colto della mia espressione disperata quando ho visto che il volo per tornare a casa era in ritardo di quattro ore. Coincidenza ad Amsterdam persa, possibilità di tornare a casa in Italia per il giorno stesso annullate. La compagnia a bordo della quale viaggiavo mi aveva già mandato una mail scusandosi e proponendomi di passare una notte ad Amsterdam per poi prendere il volo verso l’Italia il giorno dopo. Tutto comodo se proprio la mattina dopo non fossi dovuto essere su un altro aereo diretto a Barcellona.

2. I due euro in più sulle piste

L’ultima stagione invernale è stata una delle più nevose sulle Alpi. Una neve che è arrivata dai primi mesi giorni dell’inverno e ha continuato a scendere fino a primavera inoltrata. Eppure gli unici sciatori che si sono addentrati sulle piste erano quelli che praticavano scialpinismo. Tra il vaccino e la diminuzione dei contagi sembra che nella prossima stagione si potrà davvero tornare sulle piste. Chiunque abbia mai preso uno skilift sa benissimo che mentre si prende il biglietto una delle prime domande che vengono fatte è: «Vuole aggiungere il costo dell’assicurazione?». Di solito, previdente, ho sempre accettato questa offerta. Tranne una volta, sulle piste dell’Alpe di Mera. Quella è stata la stessa volta che dopo una curva un po’ troppo azzardata mi sono trovato in mezzo alle reti di protezione.

3. Francoforte, il buco nero dei bagagli

L’81,2% dei bagagli arriva in ritardo, il 15,5% arriva danneggiato, il 3,3% viene perso o rubato. Insomma. Partire per un viaggio senza fare un’assicurazione sul bagaglio potrebbe essere benissimo considerato uno sport estremo. Solitamente questa eventualità non si manifesta per piccoli viaggi di breve distanza, dove recuperare un vestiario per qualche giorno potrebbe essere un’impresa non impossibile. Di solito i bagagli si perdono nei voli con gli scali più grossi. Francoforte è uno degli aeroporti più grandi e frequentati di Europa. Talmente grande che ospita al suo interno un buco nero, una massa celeste con una gravità talmente importante che i bagagli vengono attratti e si fermano per un tempo indefinito. Due volte sono passato da Francoforte per fare scalo verso altri aeroporti, due volte ho passato i primi giorni di vacanza a cercare parole in tedesco su Google per cercare di capire dove fossero finiti i miei vestiti.

4. Covid, la grande incognita

A me è andata bene. Per l’estate 2020 non avevo in testa grandi programmi e quando ho dovuto scegliere dove andare in vacanza ho puntato su una cosa vicino a casa per cui non fosse necessario prenotare. E lo stesso farò questa estate. Ma scorrendo la mia rubrica dei contatti la lista di amici che hanno dovuto far saltare un viaggio prenotato da tempo per l’arrivo del Covid è lunga. Certo, le vacanze non sono la cosa più importante che abbiamo perso nell’ultimo anno ma spesso i viaggi saltati sono proprio quelli che si preparavano con più cura e da più tempo. Un abbraccio a Miriam, che aspetta di andare alle Hawaii da febbraio del 2020.

Come combattere il wishful thinking

Ora. Quello scritto qui sopra è solo un piccolo elenco di sfighe da viaggio. Racconti che sicuramente avrete già sentito da amici o parenti, oppure le avrete vissute in prima persona. Ognuna di queste piccole sfighe, dal ritardo del bagaglio passando all’assicurazione delle piste da sci e l’annullamento delle vacanze per il Covid, possono essere coperte da un’assicurazione di viaggio.

Una delle soluzioni più veloci è quella di aprire un conto con la banca 100% digitale N26, un servizio che non solo consente di ottenere una carta fisica e un conto online ma include anche un’assicurazione viaggi per tutti i casi di cui abbiamo parlato. La polizza può essere attivata e soprattutto disattivata direttamente dall’app. E forse tutte le volte che vi troverete attaccati a una rete da sci, in un outlet di New York a recuperare mutande o ad aspettare un aereo che non arriverà mai, sarete un po’ sollevati di aver fatto qualche tocco sul vostro smartphone prima della partenza.

I dettagli dell’assicurazione

Giusto per capire meglio come può aiutare avere un’assicurazione, abbiamo provato a controllare sulle polizze di N26 come si sarebbero sistemate tutte le sfighe che vi abbiamo elencato. Se ci state già pensando, fino al 9 luglio è attiva una promozione che permette a tutti i nuovi clienti di avere il conto You a costo zero per un anno.

  • Volo in ritardo. Se il volo è in ritardo l’assicurazione viaggi di N26 offre un rimborso di 500 euro. Abbastanza per prenderne uno nuovo o, a questo punto, per farsi un’altra notte a Billund e LegoLand.
  • Assicurazione sugli sci. I conti Premium N26 includono una copertura per infortuni durante gli sport invernali. Non solo questa assicurazione offre anche rimborsi per i danni fatti ai veicoli noleggiati in sharing, fino a una franchigia di 20 mila euro. La stessa che viene garantita anche per i veicoli noleggiati all’estero.
  • Bagagli persi. Se il bagaglio arriva in ritardo di almeno 12 ore, l’assicurazione viaggi N 26 offre un rimborso di 500 euro. Abbastanza per ricomprarvi un bel po’ di vestiti. Se invece il bagaglio sparisce davvero in un buco nero, allora il rimborso può arrivare anche a 2.000 euro.
  • Viaggio annullato per Covid. Se siete temerari e volete comunque prenotare viaggi internazionali anche con il Covid. I conti N26 You, N26 Business You, N26 Metal o N26 Business Metal permettono di usare una copertura viaggio Covid. La copertura per viaggi saltati o interrotti per la pandemia può arrivare fino a 10 mila euro. L’unica condizione è che devono essere viaggi lontani dalla città di residenza di almeno 100 km e prenotati dal 22 gennaio 2021.

Contenuto sponsorizzato da parte di N26 Bank GmbH, Succursale Italiana. Per le condizioni contrattuali ed economiche fare riferimento ai fogli informativi su n26.com.

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