È partita sulle note di Don’t stop me now dei Queen la marcia per il Pride di Budapest, che percorrerà per tutto il pomeriggio di oggi, 24 luglio, le strade della capitale ungherese. Sono migliaia – circa 30 mila, il doppio rispetto a due anni fa – le persone arrivate a piazza Madach, punto di partenza del corteo, piena di ombrellini parasole arcobaleno, enormi cuori di cartone e bandiere. L’evento, che chiude il mese dell’orgoglio Lgbtq+ in Ungheria, sarà una manifestazione di «celebrazione ma anche protesta» contro le politiche omofobe del governo di Viktor Orban. La manifestazione sfiderà apertamente l’escalation della campagna contro i diritti civili del governo di Orban: all’inizio di questo mese, nel Paese è entrata in vigore una legge che vieta la rappresentazione di temi Lgbt+ ai bambini, con enormi implicazioni per l’istruzione, l’arte e l’intrattenimento. Mercoledì, Orbán ha annunciato un referendum con cinque quesiti, per chiedere il parere dei cittadini ungheresi «per fermare Bruxelles come avvenne cinque anni fa sulla questione dei migranti». La Commissione europea, infatti, ha avviato una procedura di infrazione contro il governo ungherese, definendo la normativa discriminatoria e contraria ai valori europei della tolleranza e delle libertà individuali.
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July 24, 2021
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Immagine di copertina: Twitter
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