Un attacco duro quello che il pilota inglese Lewis Hamilton ha sferrato al premier ungherese Victon Orbán alla vigilia del Gp di Formula 1 in Ungheria, in programma domenica 1 agosto, in tema di diritti civili: «Mi rivolgo a tutte le persone che vivono in questo bellissimo Paese che è l’Ungheria. Prima che inizi il fine settimana del Gran Premio, voglio condividere il mio supporto a chi è colpito dalla legge anti-Lgbtq+ promulgata dal governo», ha scritto il pilota 36enne in una story su Instagram, riferendosi alla controversa legge promulgata da Orbán il mese scorso. «È inaccettabile, codardo e fuorviante da parte di chi guida il Paese suggerire una legge del genere. Tutti hanno il diritto di essere loro stessi, a prescindere da chi amano o da come si identificano». Hamilton ha anche invitato i cittadini ungheresi a «fare la scelta giusta nel prossimo referendum, così da proteggere i diritti della comunità: hanno bisogno del nostro supporto, ora come non mai. Dimostrate amore nei confronti del prossimo, perché l’amore alla fine vince sempre». Il weekend scorso almeno 30 mila persone avevano marciato per le strade di Budapest contro le politiche omofobe del premier ungherese.
Vettel e le scarpe con la bandiera arcobaleno
Anche il quattro volte campione del mondo tedesco ed ex ferrarista Sebastian Vettel, che ha indossato scarpe da ginnastica adornate con una bandiera arcobaleno durante la conferenza stampa pre-gara, ha sostenuto il punto di vista di Hamilton. «Trovo imbarazzante per un paese dell’Unione Europea votare leggi come questa», ha detto. «Ognuno è libero di fare quello che vuole. È sulla falsariga del vivi e lascia vivere. Non sta a noi fare la legge ma solo esprimere il sostegno a coloro che ne sono colpiti», ha aggiunto il campione.
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