Tokyo 2020, raffica di insulti sulla tv russa contro Tom Daley e gli atleti Lgbtq+: «Disgustati da questo abominio»

Intervenendo in una trasmissione, l’ex membro del parlamento ucraino, Spiridon Kilinkarov, ha detto che le persone transgender «non hanno alcun futuro in Russia»

Parole dispregiative e offese. Alcuni presentatori tv russi, e i loro ospiti, hanno rivolto pesanti insulti agli atleti lgbtq+ presenti alle Olimpiadi di Tokyo. Tra gli atleti più presi di mira dai canali russi ci sono il tuffatore gay britannico vincitore della medaglia d’oro Tom Daley, e una sollevatrice di pesi transgender dalla Nuova Zelanda, Laurel Hubbard. Sul canale Rossiya 1, uno degli ospiti, Alexei Zhuravlyov, membro del parlamento russo, si è detto «disgustato» dalle persone gay e transgender. «Siamo contrari a questo abominio» ha poi urlato a un certo punto Zhuravlyov. «Non credo che le persone transgender abbiano alcuna prospettiva in Russia, perché amano gli uomini, mentre gli uomini russi amano le donne», ha detto invece Spiridon Kilinkarov, ex membro del parlamento ucraino. Anatoly Kuzichev, presentatore di Time Will Tell, è apparso sul set il 26 luglio indossando una parrucca e prendendo in giro Laurel Hubbard. Il presentatore ha poi continuato definendo le persone transgender «psicopatiche» e ha suggerito che dovrebbero essere curate da psichiatri. In risposta, un portavoce del Comitato Olimpico Internazionale ha detto alla Bbc che stavano contattando l’emittente ufficiale russa per esprimere la loro preoccupazione. «La discriminazione non ha assolutamente posto ai Giochi Olimpici», ha scritto il Cio in una nota.


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