Un padre di due bambine residenti a Piacenza, sottoposte alla pratica dell’infibulazione nel loro Paese d’origine, è stato arrestato dai carabinieri. Lo racconta il quotidiano piacentino Libertà. La misura di custodia cautelare è stata eseguita diverse settimane fa, il caso risale all’inizio dell’estate. L’infibulazione, ovvero la pratica di mutilazione dei genitali femminili, è vietata e punita dal codice penale italiano anche se il reato è commesso all’estero. L’uomo aveva approfittato di un viaggio in Africa durante l’estate per sottoporre le bimbe all’infibulazione. A segnalare la vicenda sono stati i medici dell’Asl di Piacenza che avevano visitato le bambine. L’uomo ha ricevuto un ordine di custodia cautelare: l’ipotesi di reato è aggravata dal fatto che sarebbe stata commessa su due minori.
Ora l’uomo rischia 12 anni di carcere. In Italia dal 2006 esiste una legge che punisce chi sottopone bambine e donne all’infibulazione. La madre non era a conoscenza delle intenzioni del marito: lo ha denunciato lei una volta che le figlie sono tornate in Italia. Solo nel piacentino i casi di infibulazione rilevati dalle autorità sanitarie sono stati una decina da inizio 2021. La pratica è diffusa in in Egitto, Somalia, Yemen, Guinea, Mali, Nigeria e alcuni paesi del Sud Est asiatico. Si stima che e ogni anno 3 milioni di ragazze sotto i 15 anni rischiano di esserne sottoposte.
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