L’allarme sui contagi tra gli infermieri: «Ci sono anche i vaccinati, aspettiamo la terza dose»

Antonio De Palma, presidente nazionale di Nursing Up: l’Iss ha ammesso che le infezioni seguono un andamento superiore rispetto al resto della popolazione

250 operatori sanitari contagiati nel mese di luglio, 1951 ad agosto e 1694 nelle ultime ore. Antonio De Palma, presidente nazionale di Nursing Up, lancia l’allarme sugli infermieri contagiati dal Coronavirus: «Abbiamo letto, in questi giorni, le diverse interpretazioni che alcuni organi di stampa e siti web hanno dato, sull’aumento dei contagi tra gli infermieri già vaccinati. E soprattutto abbiamo appreso, sempre attraverso autorevoli testate, che lo stesso Iss considererebbe la situazione assolutamente normale e non preoccupante», dice De Palma. «Solo una settimana fa, i nuovi infettati tra gli operatori sanitari erano 1820, adesso sono 1694. Questi dati indicano che dal 20 agosto al 20 settembre si sono ammalati in media 56 operatori sanitari al giorno, dei quali, lo dice l’Inail, l’82% sono infermieri. Quindi ad oggi si sono infettati in media, nell’ultimo mese, 46 infermieri al giorno. La settimana scorsa la media era di 50», sostiene De Palma.


Secondo il presidente del sindacato degli infermieri sono tante le persone che si chiedono, di fronte a numeri come quelli dei quali parliamo, quali sono i livelli di immunità che vengono garantiti dai vaccini a distanza di tempo dalla seconda dose: «Tutti gli operatori sanitari hanno diritto di sapere se e quando dovranno ricevere quella dose aggiuntiva di vaccino che rinfranchi i livelli di copertura. Ecco, di questo noi chiediamo contezza, sia all’Iss che al Ministero della Salute». Anche perché, spiega De Palma, lo stesso Iss ha ammesso che le infezioni di infermieri e medici stanno seguendo un andamento diverso, certamente superiore, seppur non allarmante, rispetto al resto della popolazione.


«Ci aspettiamo, pertanto, che le istituzioni diano, senza ulteriore indugio, indicazioni chiare, precise e dettagliate sull’esigenza o meno della terza dose per gli operatori sanitari e confidiamo, in caso positivo, che tali indicazioni non transigano ulteriormente dall’indicare le date precise e le modalità con le quali i soggetti interessati saranno chiamati a vaccinarsi. Proseguire sulla strada della massima obiettività dunque, è questa la modalità che Nursing Up porterà avanti, affinché determinati numeri non vengano interpretati ne in maniera superficiale né allarmistica a seconda dei casi, ma soprattutto per garantire a chi legge l’autonomo e sacrosanto diritto di comprendere, riflettere e trarre proprie autonome conclusioni sull’oggettivo significato dei dati», conclude De Palma.

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