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Il video (tagliato ad arte) che accusa Giovanni Toti di volere la “dittatura sanitaria”

29 Settembre 2021 - 07:23 David Puente
Un filmato di 14 secondi "accusa" il presidente della Regione Liguria. Ma...

Ci segnalano un video pubblicato sui social, come Twitter e Facebook, dove Giovanni Toti invita il governo ad attuare un «codice militare sanitario di guerra» per affrontare l’emergenza Covid. Che sia la prova del desiderio della fantomatica “dittatura sanitaria”? Il filmato dura appena 14 secondi e non fornisce il contesto della discussione del Presidente della Regione Liguria, così come non viene fornita una data e un luogo dell’intervento. La qualità dell’immagine farebbe pensare a un deepfake, ma non è questo il caso.

Per chi ha fretta

  • L’intervento di Giovanni Toti risale al 15 marzo 2021.
  • Il video diffuso online è uno spezzone di 14 secondi di un discorso lungo oltre tre minuti.
  • Il discorso di Toti riguarda la questione legata allo scudo legale dei medici e alla necessità di cambiare le leggi per velocizzare la campagna vaccinale, non obbligando le persone a vaccinarsi ma aumentando la forza lavoro garantendo loro sicurezza.

Analisi

Il video, così come chi lo condivide, non fornisce una data e un luogo dove Giovanni Toti avrebbe detto le seguenti parole: «Servono leggi, un Parlamento e un Governo che si prende la responsabilità di modificare le leggi e dire “Signori, si entra nel codice militare sanitario di guerra, e quindi non si applicano più le leggi normali”».

Un indizio è presente nel sottopancia del video dove leggiamo: «AstraZeneca, piano vaccinale a rischio». Si tratta del testo presente durante un intervento di Giovanni Toti ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica, programma televisivo in onda su Rete4, durante la puntata del 15 marzo 2021.

La puntata del 15 marzo 2021 di Quarta Repubblica. Il riquadro verde indica l’area del video che circola online.

L’intervento riguardava la situazione della campagna vaccinale, ritenuta troppo lenta, e la problematica riguardo lo scudo legale per i vaccinatori (ne abbiamo parlato qui). Ecco il discorso completo del Presidente Toti che ci permette di ricostruire il contesto:

Nicola Porro: «Giovanni Toti, fammi capire una cosa! Siamo in lockdown e oggi c’è la notizia di AstraZeneca. Tu sei sempre stato uno dei governatori, all’interno delle consultazioni del Governo, che ha cercato di differenziare, ha cercato di tenere il più aperto possibile, ovviamente con la responsabilità di governare una Regione che c’ha molti anziani. Come la vedi questo? C’è stato un cambio di passo? Sei preoccupato?»

Giovanni Toti: «Ora fare il processo a Draghi è complesso, nel senso che è arrivato 10 giorni fa, 15 giorni fa, la situazione non è certamente facile. Il cambio di passo c’è stato poco, il decreto Pasqua è uguale al decreto Natale “chiudiamo tutto, là dove serve” e finora, devo dire, non ha dato grandi risultati se non quelli di contenere, certo, la curva nel momento di chiusura per poi ripartire. Io credo che qualcosa di più e di meglio si potesse approfondire, soprattutto per dare speranza agli italiani. Ha ragione perfettamente il direttore Sallusti, noi non possiamo pensare a una campagna vaccinale fatta con i tempi, ritmi e le regole dei giorni di pace in un tempo guerra. Non è il tema dei lavoratori delle imprese, è il tema di tutti. Noi qua stiamo vaccinando secondo venti regole diverse, le categorie prioritarie che abbiamo scelto quando vi ricordo Astrazeneca era solamente per i cittadini sotto i 55, poi sotto i 65, poi per tutti, poi di nuovo per nessuno e per tutti di nuovo, e poi per nessuno ancora con qualche medico e infermiere che è finito anche indagato per aver somministrato un vaccino. Allora, o noi, io l’ho detto al Presidente Draghi, l’ho detto al ministro Speranza, l’ho detto al nuovo capo della Polizia, o facciamo una legge quadro che ci consenta di allargare la platea di chi vaccina, volontari della pubblica assistenza, operatori sanitari, non dico di arrivare come in America al commesso del McDonald, ma poco differente deve essere. Poi, diamo uno scudo fiscale a chi si presta a vaccinare, perché noi siamo nella ridicola situazione per cui se io faccio un AstraZeneca e tu hai una reazione allergica io finisco indagato anche se sono un povero medico in pensione volontario. Con queste regole, ragazzi, finiamo nel 2050 e non nel 2023 di vaccinare il Paese. Questo sarà un danno gigantesco! Ora, io su AstraZeneca non mi permetto di dire una parola, mi permetto di dire che sembra più Scherzi a parte che non francamente una campagna vaccinale, ma su 9 milioni e 7 di cittadini britannici vaccinati con AstraZeneca, lo dice Sky e scusate se cito un’emittente rivale ma inglese, ci sono state reazioni allergiche a 194 persone, lo 0,02. Adesso, va bene tutto, io non voglio mettere bocca, se EMA domani ci dice qualcosa sono felice, però o cambiamo il sistema dei lockdown e cambiamo il sistema delle vaccinazioni o non ne usciamo, e per far questo non servono ne militari, bersaglieri, alpini, volontari della protezione civile. Servono leggi, un Parlamento e un Governo che si prende la responsabilità di modificare le leggi e dire “Signori, si entra nel codice militare sanitario di guerra, e quindi non si applicano più le leggi normali”. Se un infermiere non si vaccina va fuori dall’ospedale, se un medico fa i vaccini di AstraZeneca e una persona, perché statisticamente qualcuno una trombosi la può avere, non finisce indagato, se un volontario della Croce Rossa fa un corso di 7 giorni se ne va a vaccinare. Queste sono le regole per uscire da questa [in questo momento viene fermato da Nicola Porro e non conclude la frase, ndr]»

I riferimenti di Giovanni Toti riguardano i vaccinatori e gli operatori sanitari, in un periodo della campagna vaccinale dove si riteneva doveroso superare dei problemi che andavano ad intaccarla. Nei giorni successivi il Governo Draghi iniziò a valutare un decreto che comprendesse, ad esempio, anche lo scudo legale per i vaccinatori.

Tre di alcuni dei post Facebook dove il video è stato condiviso (123)

Conclusioni

Il video diffuso online non è un deepfake, non è finzione e le parole sono proprio quelle di Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria. Tuttavia, l’aver diffuso solo 14 secondi di un intervento lungo oltre 3 minuti impedisce all’utente di comprendere il reale contesto che non ha nulla a che vedere con la fantomatica “dittatura sanitaria”.

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