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Covid, incidenza vicina a 50 ogni 100 mila abitanti. Salmaso: «Il virus circola tra i bambini senza vaccino»

30 Ottobre 2021 - 07:51 Redazione
stefania salmaso
stefania salmaso
L'epidemiologa, in un'intervista al Corriere, segnala come le fasce d'età 6-13 anni e quella degli over 90 stiano trainando la ripresa dei contagi

Seppure in ritardo rispetto al resto dell’Europa, anche l’Italia si trova ad affrontare una recrudescenza della pandemia. Dal 18 ottobre scorso, c’è stata un’impennata nei contagi da Coronavirus, arrivati a superare la quota di 5 mila in 24 ore ieri, 29 ottobre. Stanno peggiorando tutti gli indici epidemiologici, dal parametro Rt al tasso di saturazione degli ospedali. A spiegarlo è Stefania Salmaso: «Non è soltanto l’effetto dell’aumento dei tamponi per il rilascio del Green pass. In alcune regioni l’incremento dei casi si riscontra soprattutto fra i giovanissimi di 6-13 anni e fra gli ultra 90enni». Nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, l’epidemiologa – che per 35 anni ha lavorato all’Istituto superiore di sanità – parla di proiezioni che prevedono un ulteriore aumento dei contagi a livello nazionale, «con un superamento della soglia di incidenza di 50 casi ogni 100 mila abitanti durante la prossima settimana».

L’incremento più consistente delle nuove infezioni, che si sta verificando tra i bambini in età scolare, non sembrerebbe essere causato dal ritorno in aula degli studenti. «Dopo l’inizio dell’anno scolastico, ci si aspettava una crescita dei contagi tra i giovanissimi, per il semplice effetto dell’aggregazione in classe e delle maggiori opportunità di contagio. Invece, tale effetto non si è verificato», dice. Salmaso sostiene che nella letteratura scientifica, nonostante la crescita dei casi tra i bambini, ci siano «indicazioni convincenti» che la scuola di per sé non rappresenti un aumento del rischio. Piuttosto, «gli under 12 non sono vaccinati e quindi la pandemia continua a circolare tra questi e gli adulti non immunizzati».

Non basta, però, la vaccinazione a risolvere il problema: «L’esempio della Gran Bretagna è abbastanza illuminata – spiega l’epidemiologa – la vaccinazione da sola non è sufficiente ad arginare i contagi. È necessario mantenere le precauzioni individuali per ridurre le esposizioni. Ogni giorno dobbiamo calibrare i nostri comportamenti in modo consapevole. In Italia, mi sembra che la stragrande maggioranza della popolazione lo abbia ben presente».

Ad ogni modo, sembrerebbe ormai irraggiungibile l’obiettivo del completamento del ciclo vaccinale per il 90% della popolazione italiana. «È chiaro che dopo aver esaurito la grande platea dei desiderosi di vaccinarsi, sono rimaste fuori ancora tutte le persone difficili da raggiungere e convincere. Il rallentamento mi sembra fisiologico. Ogni italiano – conclude Salmaso – ha un medico di riferimento. Mi auguro che sia questo il canale ideale per riavvicinare i dubbiosi. Solo loro hanno la capacità di convincere gli esitanti. Persone che pur non essendo contrarie al vaccino ne hanno una tale paura da accettare il rischio di contagio».

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