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Green pass per gli insegnanti, la sentenza del Consiglio di Stato: «L’obbligo non viola la privacy»

31 Ottobre 2021 - 11:44 Redazione
maestra fiaba no green pass
maestra fiaba no green pass
Per quanto riguarda la presunta discriminazione verso chi non vuole vaccinarsi, «il lavoratore è abilitato, ove non intenda vaccinarsi, ad ottenere il certificato verde con test differenti quali l'antigenico rapido»

Il Consiglio di Stato ha stabilito che per l’obbligo di Green Pass per gli insegnanti non esiste alcuna violazione della privacy, né discriminazione verso chi non si vuole vaccinare (visto che il pass si ottiene anche via tampone). La sentenza conferma quanto già affermato dal Tar che respingeva il ricorso presentato da alcuni insegnanti contro il ministero dell’Istruzione. Come riportato da la Repubblica, per il Consiglio di Stato le obiezioni sulla privacy «sono contraddette sia dall’avvenuto pieno recepimento delle indicazioni del Garante della Privacy in proposito, sia dal dato puramente tecnico e non contestato con argomenti credibili, secondo cui la lettura con app dedicata esclude ogni conservazione o conoscibilità del dato identitario personale, salvo l’accertamento della autenticità del certificato verde, elemento essenziale allorché emergono sempre più frequenti casi di falsificazione e di commercio di certificati verdi falsi».

Per quanto riguarda la presunta discriminazione verso chi non vuole vaccinarsi, «il lavoratore è abilitato, ove non intenda vaccinarsi, ad ottenere il certificato verde con test differenti quali l’antigenico rapido». Quanto alla «asserita priorità del diritto individuale alla salute quale fondamento del rifiuto di vaccinarsi» questo «non può avere valore assoluto, allorché sia posto a confronto con l’eguale diritto di una collettività di persone – nella specie gli studenti – il cui “diritto a scongiurare possibili contagi” ha prevalenza perché espressione di una componente della “salute pubblica” a fronte del diritto del docente, in ogni caso per nulla negato viste le ammissibili misure alternative al vaccino, e di carattere individuale, per di più da parte di chi ha una responsabilità specifica e rafforzata verso i propri studenti, che costituisce componente essenziale della funzione (se non addirittura missione) di ogni docente».

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