Angeli e Demoni, Foti condannato a 4 anni per gli affidi illeciti a Bibbiano: «Rifarei tutto». A processo il sindaco Pd – Il video
È stato condannato a quattro anni di carcere Claudio Foti, lo psicoterapeuta imputato con rito abbreviato tra gli altri nel processo Angeli e Demoni sugli affidi illeciti a Bibbiano e nella Val D’Enza, nel Reggiano. Appena fuori dal tribunale di Reggio Emilia, Foti ha definito la condanna ingiusta, annunciando il ricorso in Appello: «Ho fiducia che la sentenza possa essere rivista. Penso di essermi comportato correttamente in scienza e coscienza. Rifarei tutto ciò che ho fatto». Foti è stato assolto dall’accusa di frode processuale, ma condannato invece per le accuse di abuso d’ufficio e lesioni personali. Titolare dello studio di cura torinese Hansel&Gretel, lo psicoterapeuta era finito al centro dell’inchiesta che riguardava affidi illeciti di bambini strappati alle loro famiglie, anche con false attestazioni di abusi sessuali e pressioni sui minori per spingerli ad accusare i loro genitori. Foti è stato anche condannato a risarcire le parti civili, tra cui l’Unione val d’Enza, la Ausl di Reggio Emilia, la Regione Emilia-Romagna, il ministero della Giustizia e l’associazione Gens Nova, oltre ai genitori di quattro bambini. Assolta Beatrice Benati, assistente sociale dell’Unione val d’Enza, per la quale la procura aveva chiesto un anno e mezzo di condanna con le accuse di violenza privata e tentata violenza privata. Secondo il gup per lei il fatto non sussiste.
I rinvii a giudizio
Nello stesso procedimento, l’unica pena già decisa era stata per Cinzia Magnarelli, assistente sociale anche lei dell’Unione val d’Enza, che aveva già confessato le proprie responsabilità sulle accuse di falso ideologico e frode processuale. Magnarelli ha patteggiato la pena di un anno e otto mesi, al momento sospesa. Il gup ha deciso 16 rinvii a giudizio, rispetto ai 22 richiesti dalla procura. Tra questi c’è il sindaco Pd di Bibbiano, Andrea Carletti, accusato di abuso d’ufficio ma prosciolto da quelle di falso. Il processo verificherà gli eventuali illeciti sull’appalto del servizio terapeutico di cura dei minori da parte dell’Unione dei Comuni della val d’Enza. Alla prima udienza fissata per il 23 giugno 2022 sono stati rinviati a giudizio anche l’ex dirigente dei Servizi sociali dell’Unione dei Comuni Val d’Enza, Federica Anghinolfi, considerata imputata chiave del processo secondo gli inquirenti, così come l’assistente sociale Francesco Monopoli. Prosciolte invece cinque persone, mentre per altri sei imputati il giudice ha deciso di proscioglierli per alcune accuse.
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