«Basta top sportivi per le ragazze, distraggono i maschi». Le studentesse contro la prof di educazione fisica

No ai vestiti che mettono in mostra le forme durante l’ora di educazione fisica. Gli studenti rispondono: «Dobbiamo cambiare la mentalità per rendere la scuola un luogo sicuro»

Vietati i top sportivi per le ragazze durante le ore di educazione fisica. È la decisione di una professoressa di motoria del liceo artistico statale Marco Polo di Venezia. Il motivo? «Le ragazze devono nascondere le proprie forme per non attirare l’attenzione e distrarre i compagni maschi». Le studentesse che non rispetteranno la nuova direttiva, potrebbero incappare almeno in una nota. Inevitabilmente, la decisione ha scatenato dure polemiche all’interno del liceo, fino alla sfida lanciata da alcune ragazze che hanno voluto violare immediatamente il nuovo ordine. Diverse si sono ripresentate per l’ora di educazione fisica indossando un top sportivo, nonostante il freddo autunnale, dietro a uno striscione che recitava: «Cambiate la mentalità, non i vestiti». Per loro è arrivata anche la solidarietà dei colleghi maschi, che hanno partecipato alla protesta con alcuni cartelli. I trasgressori saranno puniti con una nota. Ed è subito polemica. Il divieto è stato violato immediatamente da alcune studentesse che si sono presentate a scuola vestendo il top sportivo, nonostante il freddo, e srotolando su un ponte uno striscione contro la nuova politica scolastica: «cambiate la mentalità, non i vestiti». Solidarietà anche dai maschi, che hanno appoggiato la protesta con alcuni cartelli. «Troviamo scandaloso e irrispettoso nei nostri confronti che i prof ci costringano a cambiare i nostri vestiti – hanno detto le ragazze all’agenzia Ansa – piuttosto che cambiare la mentalità delle persone».


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La rivolta delle ragazze

Gli studenti hanno deciso di portare avanti a lungo la protesta, con un’assemblea d’istituto convocata per il prossimo 15 novembre per continuare a manifestare contro la decisione dell’insegnante. «Viviamo in una città e in una società dove siamo abituate ad avere paura, quando giriamo per strada la sera, quando siamo in un locale e sappiamo che qualcuno, solo per come siamo vestite, potrebbe pretendere di avere un rapporto con noi, di poterci fischiare o molestare – hanno scritto gli studenti sul profilo Instagram dell’istituto –  Con l’iniziativa di oggi abbiamo voluto ribadire che non siamo più disposte ad avere paura, vogliamo rendere sicuro ogni spazio che attraversiamo, a partire dalla scuola, per arrivare alle strade e agli spazi della nostra città».

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