Le quattro pandemie d’Italia: «Contagi tra i No vax 10 volte maggiori». E le cure costano 70 milioni al mese

I dati Altems: le diverse velocità dell’epidemia a seconda dell’immunizzazione. E la stima sul prezzo delle terapie intensive

Il 77/mo Instant Report Covid-19 dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (Altems) dell’Università Cattolica lo dice chiaro e tondo: il contagio da Coronavirus tra i non vaccinati è dieci volte più frequente rispetto ai vaccinati. Secondo l’analisi di Altems in questo momento in Italia sperimentiamo l’esistenza di quattro pandemie a diversa velocità (non vaccinati, vaccinati entro 5 mesi, vaccinati da oltre 5 mesi e vaccinati con la terza dose), con gli ultimi che sono i più protetti.


Le quattro pandemie

«Il 67% dei vaccinati da oltre 5 mesi – dice il professor Americo Cicchetti, direttore di Altems – non verrebbe contagiato se fosse stato sottoposto a vaccinazione con terza dose, e questo avrebbe permesso una riduzione del numero totale dei contagi pari a circa 29.319 su 44.023 contagi verificatisi negli ultimi 30 giorni». Nel periodo che va dal 29 ottobre al 28 novembre le infezioni nella popolazione vaccinata con terza dose si fermano a 25,03 ogni 100 mila abitanti a settimana, a seguire c’è la popolazione vaccinata entro 5 mesi con più del doppio dei nuovi casi (61,06). Nei vaccinati oltre 5 mesi invece l’incidenza dei contagi schizza a 90,04 ogni 100 mila abitanti. La mortalità grezza (ovvero il rapporto tra deceduti e popolazione) è infine pari a 0,77 per 1.000 abitanti, in aumento rispetto ai dati del 29 novembre (0,70). Il dato più elevato si registra in Friuli-Venezia Giulia (al 3,75) e Provincia autonoma di Bolzano (3,19). La letalità grezza apparente (ovvero i deceduti nell’intervallo di tempo considerato) a livello nazionale è stata invece pari al 1,57 per 1.000 in calo rispetto ai dati del 29/11 (1,77 x 1.000). L’indice di positività al test è pari al 19,95%: risulta positivo, dunque, circa 1 paziente su 5 nuovi soggetti testati, in aumento rispetto alla settimana precedente. Infine, gli ingressi in terapia intensiva fanno registrare un valore medio di 0,70 x 100.000 (0,66 nella settimana precedente).


Il costo della mancata vaccinazione

Altems a ottobre aveva anche calcolato un altro dato interessante. Ovvero il costo dei non vaccinati ricoverati per il Sistema Sanitario Nazionale. La stima, ricordata oggi dal Fatto Quotidiano, dice che il costo giornaliero di un ricovero in area medica è stimato in 709 euro. Quello in terapia intensiva in 1.680. La vaccinazione, nel primo periodo preso in esame, avrebbe potuto evitare 5.932 ricoveri in area medica (in questo caso il costo supera i 51 milioni) e 715 in terapia intensiva (oltre 18,7 milioni). In totale si è verificata «una spesa di quasi 70 milioni tra il 13 agosto e il 12 settembre, di 64 tra il 15 settembre e il 15 ottobre». Alessandro Vergallo, presidente di Aaroi-Emac, a cui fanno capo i medici anestesisti e rianimatori, ha stimato che la spesa corre a causa di costi diretti e indiretti: «C’è un costo di default, che è una sommatoria di logistica, reparti che fanno da supporto, personale, numero di posti letto occupati. In linea generale possiamo calcolare circa mille euro a paziente al giorno. Ma parliamo solo di costi diretti, riferiti a un sistema sanitario non in affanno. Poi ci sono quelli indiretti, dovuti a rallentamenti, trasferimenti, attivazione di nuovi posti letto, aumento delle liste d’attesa».

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