Recovery, nella bozza del Pnrr un pacchetto di 102 obiettivi da 40 miliardi da centrare entro il 2022

Via libera dall’Unione europea alle rate semestrali delle risorse del Pnrr riconosciute all’Italia: i primi fondi arriveranno tra qualche mese

Sono 102 i nuovi obiettivi da centrare entro l’anno prossimo per assicurarsi la seconda e la terza tranche di fondi europei, equivalenti complessivamente a 40 miliardi di euro. Questo è quanto risulta dalla bozza della relazione sul Recovery Plan che il governo trasmetterà al Parlamento il prossimo anno. Per l’esattezza, il documento precisa che 47 obiettivi andranno raggiunti nei primi sei mesi del 2022 e i restanti 55 nella seconda parte dell’anno che sta per cominciare. Se tutti i requisiti saranno soddisfatti, a fronte di questi impegni l’Unione europea elargirà due maxi rate all’Italia, di due diversi importi: la prima tranche da 19 miliardi e la seconda da 21. Se si volesse prendere in esame un orizzonte temporale più lungo, invece, complessivamente da qui al 2026 i fondi saranno divisi in 10 rate diverse e per riuscire a ottenere tutti i fondi dall’Ue il nostro Paese dovrà concretizzare in totale 520 obiettivi. Per il momento l’Unione europea si prepara a staccare i primi assegni per l’Italia. Ha infatti dato il via libera alle rate semestrali delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Stando a quanto circolato in giornata, i primi fondi Ue dovrebbero arrivare all’inizio del 2022, nel giro di qualche mese, dopo aver controllato che tutto sia in ordine a proposito del conseguimento degli obiettivi. Sul sito del ministero dell’Economia e Finanze si legge che, dopo la firma apposta dal ministro Daniele Franco, il Commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni ha siglato i cosiddetti Operational arrangements relativi al Pnrr dell’Italia, ovvero gli atti formali con cui vengono stabiliti i meccanismi di verifica periodica rispetto al raggiungimento di tutti gli obiettivi concordati, necessario per il riconoscimento delle rate di rimborso semestrali per il nostro Paese. Si tratta in sostanza di regole condivise in base alle quali saranno fatti tutti i controlli per lo sblocco definitivo nei fondi, semestre dopo semestre.


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