Gli Nft hanno un problema con il riciclaggio di denaro? Sì, colpa dell’arte digitale e delle criptovalute

Bolla o nuova frontiera artistica? Il mercato delle opere digitali certificate continua a crescere e, insieme al business, crescono anche le prime ombre

Lil Baby, Jay Z, Snoop Dogg. Arrivano dal rap, sono milionari e hanno costruito la loro fortuna negli Stati Uniti. Ma queste non sono le uniche cose che hanno in comune. Tutti e tre infatti hanno scelto un Nft (non fungible token, beni non fungibili) come immagine del loro profilo Twitter. In poche parole, un’immagine digitale che è stata certificata come unica da un sistema criptato. L’interesse per questo tipo di arte digitale sta continuando a salire. Snoop Dogg nello specifico è talmente attivo nel mercato da aver lanciato una serie di Nft, oltre ad aver fatto costruire un metaverso tutto suo che si chiama Snoopverse. Su TikTok girano video di rapper che si riempiono di collane in cui vengono incastonati i loro Nft. Dalle parti di Reddit invece sono state già pubblicate le immagini della Ethereum Block Chain, una collana lastricata di pietre preziose in cui al centro c’è un piccolo schermo dove riprodurre i propri Nft.


Il mercato

Dove c’è attenzione, e dove ci sono i rapper, ci sono anche i soldi. Gli esempi non mancano, l’artista digitale Beeple ha venduto la sua mastodontica Everydays: The First 5000 Days per oltre 69 milioni di dollari attraverso la casa d’aste Christie’s. La CryptoPunk #7523, un volto di carnagione azzurrastra fatto in pixel art con una mascherina, è stata venduta per 11 milioni di dollari e ancora, il ritratto di Edward Snowden intitolato Stay Free creato con tutti i del tribunale con cui è stato incriminato nel 2013 è stato venduto per 5,4 milioni di dollari. In Italia c’è qualcuno che sta sperimentando, uno di questi è l’artista Hackatao ma il mercato non è ancora così esteso. La maggior parte di questi acquisti vengono fatti in Ethereum, un criptovaluta nata nel 2013 che presenta alcune differenze rispetto a Bitcoin. Un giro d’affari che comincia insospettire le agenzie di intelligence visto che in tutte queste transazioni potrebbe esserci anche del denaro usato illecitamente.


Come far perdere le tracce del proprio denaro con l’arte digitale

I prezzi delle opere d’arte hanno oscillazioni difficili da prevedere rispetto a quelle di altri beni. Ma se il valore di un’opera d’arte nel mercato tradizionale viene definito da un sistema, una struttura fatta da galleristi, critici e case d’asta, per quanto riguarda gli Nft le quotazioni sono tutte in mano al venditore. Se trasformo in Nft un disegno fatto con Paint durante le ore di informatica alle elementari posso decidere di venderlo a 10 mila euro. Certo, questo è possibile anche per un disegno con i pennarelli ma probabilmente non ci vorrebbe molto prima di venire accusato di essere un cialtrone e le case d’asta decidano di non quotare le mie opere.

Come succede spesso per le nuove tecnologie, ora il mercato degli Nft è il Far West. Le regole sono poche e tendenzialmente ignorate. Per questo, l’altro rischio è che si creino sistemi in cui uno stesso venditore prima quoti un suo Nft ad alto prezzo e poi punti a comprarlo trasformando in criptovalute denaro di provenienza illecita. L’acquisto può avvenire dal venditore stesso, ovviamente con un altro account, oppure da compratori collegati al venditore originario. Casi simili accadono di continuo ma non è mai possibile sapere se si tratta di speculazione o di riciclaggio. Il processo è stato descritto anche da Mr. Whale sul suo blog su Medium. Mr. Whale è uno dei più accreditati esperti di criptovalute. La sua newsletter conta oltre 230 mila iscritti.

Il report

Le piattaforme più importanti di criptovalute possono comunque segnalare operazioni illecite ma questo sembra non bastare. Secondo un report di Rusi, think tank britannico che si occupa di difesa e sicurezza, la chiave per smantellare tutto il sistema è quella di cominciare a regolare il mercato attraverso una serie di strutture che creino un rapporto più chiaro tra venditori e acquirenti. D’altronde il rischio che le opere d’arte vengano utilizzate per riciclare denaro esiste anche nel mercato tradizionale: «Per il mercato degli Nft è necessario implementare un sistema di politiche “know your costumer” e di monitoraggio continuo, simili a quelli utilizzati nel mercato dell’arte tradizionale e negli scambi di criptovaluta conformi».

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