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Per capire come funzionano gli Nft abbiamo quotato un nostro articolo

26 Aprile 2021 - 08:10 Valerio Berra
Certo, può essere l'ennesima bolla del tech. Eppure la tecnologia per certificare le opere d'arte digitali si sta accreditando in settori sempre più importanti, a partire dall'Nba

In principio furono i gattini. Poi arrivarono gli artisti e le case d’asta. Quindi gli investitori. Quindi i giornalisti. Nelle ultime settimane il nuovo argomento preferito nei forum di Reddit dedicati alle criptovalute è quello degli Nft, Non-Fungible Token. Per dirlo in due parole, giusto per far arrabbiare i più pignoli appassionati di tecnologia, si tratta di una certificazione digitale che permette di definire la proprietà e quindi l’autenticità di qualsiasi ammasso di codice. Un sigillo di garanzia che vale per tutto, dalle pagine web alle fotografie digitali, dalle Gif ai video. Un sigillo che può essere acquistato e scambiato attraverso passaggi di criptovalute.

L’intero processo si basa, ancora una volta, sulla blockchain. Con la tecnologia Nft qualsiasi elemento digitale può essere legato a un token, un codice alfanumerico riconoscibile da chiunque adotti questo sistema. In questo modo viene garantita la non fungibilità di un oggetto digitale. Per capirci. I beni fungibili sono i beni che possono essere sostituiti. Un chilo d’oro è sempre un chilo d’oro. Ha lo stesso peso, è fatto dello stesso materiale e ha un dato valore. Se due persone hanno un chilo d’oro a testa, possono tranquillamente scambiarlo senza perdere valore.

Gli Nft certificano invece l’originalità di un oggetto digitale. Il paragone più chiaro è quello con i quadri. Con un po’ di perizia, e magari dopo qualche tentativo, è certo possibile replicare l’opera d’arte di un autore ma anche se quell’opera fosse replicata con esattezza in ogni suo particolare non avrebbe mai il valore dell’originale. La stessa cosa, ora, può capitare sul web. Un’illustrazione creata esclusivamente in digitale può essere copiata perfettamente con uno screenshot. Eppure non avrà mai lo stesso valore dell’originale. Gli Nft servono esattamente a certificare questo: l’unicità e la proprietà di un elemento digitale, diverso da ogni possibile copia.

Gli affari milionari e la necessità di appropriarsi degli oggetti

Beeple | Everydays – The first 5000 days

Gli affari che si stanno facendo con gli Nft rendono bene la dimensione del fenomeno. Partiamo con un esempio tutto italiano. Il 7 aprile, alla fine di un’asta durata dieci giorni Natale Ferrara, fondatore della start up Poseidon, ha acquistato per circa 21 mila dollari Premessa alla Premessa, l’ultimo brano del cantautore Morgan. E non è come quando si compravano le canzoni su iTunes per qualche centesimo. In questo caso acquistare significa proprio che Ferrara ha in mano l’originale della canzone, il master certificato dell’autore e può farne tutto quello che vuole. Anche distruggerlo.

Se però ci spostiamo all’estero, le cifre che ruotano attorno a questo mercato cominciano a salire. L’11 marzo la casa d’aste Chiristie’s ha battuto per 69,3 milioni di dollari un’opera d’arte digitale che esiste solo come file JPEG. Nello specifico si trattava di Everydays – The first 5000 days, una composizione creata dall’artista Mike Beeple Winkelmann che contiene al suo interno tutte le sue illustrazioni pubblicate dal 2007. Beeple è noto infatti per pubblicare ogni giorno un’illustrazione diversa.

Il primo tweet pubblicato su Twitter è stato certificato con Nft e ha raggiunto un valore di 2,5 milioni di dollari. L’autore è lo stesso Jack Dorsey, fondatore della piattaforma. Il testo è ben noto: «just setting up my twttr». Qui il caso ha sollevato qualche polemica, con tanto di editoriale di The Verge dal titolo Please do not give billionaire Jack Dorsey money for his tweet. Ma il caso più chiaro per capire quanto gli Nft stiano uscendo dalla bolla degli smanettoni è quello dell’Nba. Ogni settimana la lega di basket più importante degli Stati Uniti mette vendita per migliaia di dollari i Top Shots, i video degli highlights.

Come abbiamo certificato un nostro articolo con gli Nft

MINTABLE | Il nostro articolo all’asta

Per capire meglio il processo che trasforma il suddetto ammasso di codice in un’opera d’arte garantita dagli Nft abbiamo deciso di certificare un nostro articolo, nello specifico «Ecco com’è nata l’operazione GameStop»: dentro le chat di Reddit che hanno sfidato i grandi investitori pubblicato alle 8.16 del 31 gennaio 2021. Il processo si è rivelato abbastanza veloce. Il primo passaggio è stato trasformare la pagina web del nostro sito in un file Html, uno dei file che si possono certificare con gli Nft.

Esistono diversi portali per completare questo processo. Molti prevedono il pagamento di una quota di accesso. Non tutti. Noi abbiamo utilizzato Mintable, uno di quelli gratuiti. Oltre ad essere in possesso del file è necessario avere anche il portafogli di una criptovaluta, nello specifico abbiamo utilizzato Ethereum. Una volta terminato il processo, si sceglie il prezzo. Noi abbiamo messo umilmente 0,004353 Ethereum, circa 8,18 euro. Liberi di fare qualsiasi offerta.

Chi muove i gatti muove il web

CRYPTOKITTIES | Un gatto da oltre un milione di dollari

È inutile. Per quanto ci si possa impegnare a creare contenuti validi, nulla riuscirà mai a scalfire la viralità di un gattino. Il primo caso di applicazione degli Nft viene proprio da loro. Nel 2017 è uscito il videogioco CryptoKitties, un titolo in cui si potevano creare, acquistare e scambiare dei gatti virtuali certificati proprio con gli Nft. Gli acquisti erano tutti tramite criptovalute. Il gioco si basava sul collezionismo: attraverso un sistema di accoppiamenti si potevano generare gatti con caratteristiche diverse. Più queste caratteristiche erano rare, più i gattini digitali acquistavano valore.

A pochi mesi dal lancio del gioco uno di questi gattini è stato venduto a 111 mila dollari. Al momento, secondo il portale Kittysales, il gattino più costoso si chiama Dragon. È rosa con le estremità nere, ha una coda squamata che termina con una punta, degli occhi castani, dei baffi un po’ storti e l’aria arcigna ma soddisfatta. Forse perché sta guardando i soldi spesi dal suo padrone (tal rabono) per comprarlo: 600 Ethereum, 1.126.921 euro.

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