I passaggi di colore delle Regioni potrebbero subire una brusca accelerata, se gli indicatori su contagi di Coronavirus e ospedalizzazioni dovessero confermare il trend già emerso nell’ultimo giorno dal report di Agenas. Secondo l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, in un solo giorno si sono aggravate le percentuali di posti letto occupati nei reparti in area medica e terapia intensiva di ben otto Regioni. Innanzitutto la Liguria, che è già molto vicina ai dati da zona arancione e si trova già ufficialmente in zona gialla. Negli ospedali liguri, i posti letto in terapia intensiva sono saliti di un punto percentuale, toccando quota 22 per cento, oltre quindi la soglia del 20 per cento. A soli due punti dalla soglia del 30 per cento invece i posti letto occupati in area medica, ora al 28 per cento. Salgono anche i dati di Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Sicilia, Toscana e Umbria. Stabile la media nazionale, con il 14 per cento di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e il 18 per cento in area non critica.
Nel dettaglio, la Lombardia ha visto aumentare di un punto percentuale l’occupazione dei posti letto sia in terapia intensiva, ora al 15 per cento, che in area medica, al 19 per cento. Nelle Marche l’aumento è stato di due punti in un giorno sulle terapie intensive, salite al 19 per cento, mentre sono rimaste stabili le ospedalizzazioni in area non critica, al 22 per cento. In Abruzzo salgono al 12 per cento i posti letto occupati da pazienti gravi e al 14 per cento da quelli in reparto Covid. In Emilia-Romagna peggiora di un punto la terapia intensiva, ora al 14 per cento e rimane stabile l’area medica al 13 per cento. In Umbria migliora la situazione sui pazienti gravi, con un punto di occupazione in meno rispetto a ieri che porta l’occupazione al 9 per cento, mentre sale al 20 per cento quella in area medica, con un salto di due punti. Nella provincia autonoma di Trento le terapie intensiva sono al 22 per cento, con un aumento di un punto nelle ultime 24 ore, mentre le aree mediche sono stabili al 20 per cento.
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