La barista (non vaccinata) offre caffè scontati per i No vax: «La vita è già triste così: mi vaccino solo se obbligata»

La barista ha spiegato che il suo è modo per ripagare tutti i clienti, vaccinati e non, che hanno aiutato la sua attività nei momenti di difficoltà, sia con l’alluvione che con il lockdown

Un intero listino dedicato ai clienti No vax che sarebbero «discriminati» dalle nuove restrizioni imposte dal governo con il Super Green pass anche per il sevizio al banco. L’iniziativa arriva da Ventimiglia, dove Sonia Oliverio, titolare del bar «Angelo e Sonia», ha deciso a modo suo di andare incontro anche ai clienti positivi al Coronavirus, facendo uno sconto sull’asporto. Sconto che riguarda anche i non vaccinati, come lei che ogni settimana si sottopone a tre tamponi per avere il Green pass valido. La barista ha spiegato che il suo è un modo per ripagare tutto l’aiuto ricevuto nei momenti di difficoltà della sua attività: «Abbiamo avuto un alluvione e il lockdown. Allora mi hanno aiutata tutti: vaccinati e non. Prima il non vaccinato non poteva prendere il caffè all’interno del bar, ma solo fuori o al bancone; ora neanche più al bancone; e presto neppure seduto nel dehor. Mi sono messa nei loro panni. La vita è già triste così, perché levare la possibilità di bere un espresso?». «Ho deciso che metterò il caffè a 80 centesimi, anziché un euro – ha aggiunto all’Ansa – 1 euro per il cappuccino al posto di 1,20 euro; e 1,20 anziché 1,50 euro il latte macchiato».


La barista infine ha anche specificato che farà il vaccino solo quando sarà obbligatorio, convinta che le regole imposte in questo periodo assomiglino a quelle in vigore sotto regimi dittatoriali del passato: «Sembra di tornare negli anni ’40 del secolo scorso. Non è possibile che una persona paghi le tasse e gli venga negato di sedersi in un bar. Lo mettano obbligatorio il vaccino e lo farò anch’io. Non sono contro i vaccini, ci mancherebbe. Ho vaccinato entrambe le mie figlie; io stessa mi sono vaccinata contro diverse patologie, anche a pagamento. Però fatto una volta, dura per sempre o per tanti anni. Se c’è un’epidemia di vaiolo sono protetta, ma non è possibile che ci si debba vaccinare ogni quattro mesi».


Immagine di copertina: profilo Facebook di Sonia Oliverio

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