Così il medico No vax curava il paziente che è morto: «Niente ospedale sennò muore, dategli le spremute»

I consigli di Roberto Petrella alla moglie di Gennaro Sanges, poi deceduto: «Lei è in panico. Non muore suo marito. Stia tranquilla a casa, gli dia delle spremute, delle vitamine, polivitamine, gocce»

Il medico No vax Roberto Petrella, arrestato ieri a Catanzaro, diceva a Gennaro Sanges, il paziente morto dopo aver seguito le sue cure, di non andare in ospedale. Perché altrimenti avrebbe rischiato la vita: «Ma no. Se va in ospedale le muore. Lo intubano. Dove va in ospedale? A fare che?». Il ginecologo nel frattempo radiato dall’Ordine dei Medici si arrabbiava con la moglie di Gennaro: «Sì, però, signora, non mi chiami alle cinque, alle sei…». E prima di chiudere aveva suggerito: «Lei è in panico. Non muore suo marito. Stia tranquilla a casa, gli dia delle spremute, delle vitamine, polivitamine, gocce». L’edizione napoletana di Repubblica racconta che il paziente 68enne e con altre patologie è morto l’8 dicembre nonostante i tentativi di rianimarlo da parte del personale del 118. Il dottor Petrella ha prescritto per lui terapie definite dagli esperti «totalmente eccentriche rispetto ai principi basilari della scienza», con farmaci ritenuti non adeguati, compresa una terapia cinese a base di micotici. Petrella si trova agli arresti domiciliari.


Nell’ordinanza del Gip sono citate le telefonate del medico nell’ambito di un’altra indagine. L’accusa è di omicidio colposo. La procura voleva il volontario. La morte di Sanges, scrive il giudice, «appare causalmente riconducibile» al comportamento del medico, «che, a causa del suo ostruzionismo preconcetto verso la medicina tradizionale, non ha consentito adeguate e tempestive cure mediche». L’indagato non è specializzato nelle numerose patologie di cui Sanges soffriva, ma la radiazione decisa nel 2019 per la campagna contro la vaccinazione non è ancora esecutiva. Per questo ha continuato a prescrivere.


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