La 16enne che accusa tre coetanei di stupro di gruppo dopo la festa di Capodanno 2021 in via del Podere Fiume a Primavalle rompe il silenzio. E al Corriere della Sera oggi racconta la sua versione dei fatti attraverso la portavoce Bo Guerreschi, presidente dell’associazione Bon’t Worry che si sta occupando della sua difesa legale. «Quello che ho vissuto fa schifo quindi lasciatemi in pace, devo metabolizzare», dice prima di tutto. Per poi ricordare quello che ha raccontato agli avvocati: «A momenti mi staccavo la pelle, volevo togliermi lo schifo di dosso». Il suo corpo era coperto di lividi: per questo adesso «si è rifugiata nel mutismo». «La ragazza è in una fase molto delicata perché sa che dovrà affrontare un’altra testimonianza e sarà il momento peggiore, perché dovrà rivivere tutto. Sta cercando di trovare dentro di sé la forza per affrontarlo», dice Guerreschi. La quale aggiunge che l’adolescente è stata abbandonata dalle amiche nel momento della denuncia. Per questo ha raccontato di essersi «sentita sola, anche le mie amiche lo hanno fatto». «Probabilmente – spiega – hanno avuto paura delle reazioni dei loro genitori e si sono tirate indietro, ma se sei sobria e vedi che una tua amica è in una situazione a rischio, la porti via. Non l’abbandoni. Invece è quello che hanno fatto. Hanno girato la testa dall’altra parte, non hanno avuto nemmeno il coraggio di chiedere scusa dopo». E adesso «ormai è rimasta sola. Tutti la accusano, dicono che non c’è stata una violenza, che se l’è cercata, si dipingono come santi, ma in questa storia una verità già c’è: la ragazza non ha colpa, non sapeva neanche cosa stesse succedendo. Dopo aver fatto uno o due tiri di una sigaretta bagnata con un liquido strano si è sentita quasi subito stordita. La droga dello stupro esiste anche sotto forma di gocce».
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