Argentina, riprendono le ricerche dell’alpinista italiano disperso: inviati i droni sul Cerro Torre per localizzarlo

I soccorritori avevano interrotto le operazioni per via del maltempo. Corrado Pesce è bloccato sul monte della Patagonia da venerdì, a causa di una valanga

Le ricerche di Corrado Pesce, l’alpinista italiano bloccato da venerdì mattina su una difficile parete del Cerro Torre, nella Patagonia argentina, a causa di una valanga, sono riprese oggi grazie ad un improvviso miglioramento delle condizioni atmosferiche. A darne notizia è l’Ansa, citando fonti presenti a El Chaltén, località base per le spedizioni alpinistiche riguardanti le vette del Parco nazionale Los Glaciares. Stamani, 30 gennaio, i soccorritori hanno potuto mandare in volo alcuni droni con l’obiettivo di localizzare l’alpinista e poterlo così raggiungere. Al momento non si conoscono i risultati di questa ricerca. Ieri Carolina Codó, coordinatrice della Commissione di soccorso che guida le operazioni di soccorso, aveva comunicato che le ricerche erano state sospese a causa delle proibitive condizioni atmosferiche. Secondo quanto aveva testimoniato l’alpinista Tomás Aguiló, che si trovava con Pesce quando è caduta una valanga di pietre e neve, è quasi impossibile che l’italiano abbia resistito così a lungo alle basse temperature esistenti sul posto. L’ambasciata e il consolato generale di Bahía Blanca, guidato da Samuele Fazzi, continuano a seguire il lavoro dei soccorritori: tra loro un gruppo di oltre 30 volontari, integrato da esperti scalatori internazionali, che potranno però operare solo se le condizioni atmosferiche lo permetteranno.


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