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Maxitruffa sui sostegni Covid, gli indagati al telefono: «Il virus porta bene. Non so più dove aprire i conti». In casa i trolley pieni di denaro

31 Gennaio 2022 - 15:10 Redazione
Sono 78 gli indagati per i fondi stanziati dallo Stato in aiuto alle imprese in difficoltà e accaparrati in modo illecito da professionisti, imprenditori e commercialisti

L’inchiesta Free Credit, condotta dalla Guardia di Finanza di Rimini, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 78 persone. Otto di loro si trovano, adesso, in carcere e quattro ai domiciliari. L’operazione ha portato alla luce una maxifrode di 440 milioni di euro ai danni dello Stato. Si trattava di fondi destinati ad aiutare le imprese in difficoltà per il Coronavirus e finiti in modo illecito nelle mani di professionisti, commercialisti e imprenditori che non rientravano tra i beneficiari. «Non so più dove andare ad aprire i conti correnti in giro per il mondo», asseriva un indagato, intercettato dai finanzieri che, nel corso delle perquisizioni, hanno trovato anche delle valigie piene di banconote. Oltre 100 le società create ad hoc per ricevere bonus locazioni, bonus per ristrutturazioni con miglioramenti sismici ed energetici e i cosiddetti bonus facciate.

«Cioè, lo Stato italiano è pazzesco. Vogliono essere fregati praticamente», è un altro stralcio di intercettazione finita agli atti. A dire questa frase sarebbe stato Nicola Bonfrate, amministratore di numerose società coinvolte negli illeciti, che i finanzieri ritengono essere tra i principali promotori dell’associazione a delinquere. Il sistema per l’approvvigionamento fondi pubblici stanziati dal decreto Rilancio del 2020 prevedeva la creazione e commercializzazione di falsi crediti d’imposta. Tra gli indagati, nove avevano presentato domanda di reddito di cittadinanza mentre altri tre avevano precedenti per associazione di stampo mafioso. Il gruppo agiva in tutta Italia: gli avvisi di garanzia sono stati spediti in Emilia-Romagna, Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto.

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