Giorno del Ricordo, Draghi: «La tragedia delle foibe ci serva da monito contro i totalitarismi»

L’intervento del premier in Senato: «I confini non siano causa di conflitto. Evitiamo che gli errori del passato diventino motivo di divisione o di risentimento»

«Con il “Giorno del Ricordo” continuiamo questo cammino di riconciliazione e rendiamo omaggio a tutte le vittime di quegli anni, italiane e slave». Così il premier Mario Draghi nel suo intervento al Senato in occasione del Giorno del Ricordo, istituito per commemorare il dramma degli esuli dall’Istria e dalla Dalmazia e la tragedia delle foibe. «Oggi commemoriamo le donne e gli uomini uccisi per mano dei partigiani jugoslavi e del regime comunista di Tito. E ricordiamo tutti coloro che furono costretti a lasciare la propria terra», ha detto Draghi. «Le loro storie sono un avvertimento quanto mai attuale sul pericolo rappresentato dai totalitarismi e dalla violenza politica. Perché quelle divisioni, quell’odio, quei soprusi non trovino mai più spazio in Europa». Secondo il premier, «la ricorrenza di oggi deve essere anche un’occasione per rafforzare i legami con i nostri vicini. Dobbiamo guardarci l’un l’altro con benevolenza e con rispetto. Non fare dei confini una causa di conflitto. Ed evitare che gli errori del passato diventino motivo di divisione o di risentimento».


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