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Gli studenti della Bicocca: «Il caso Nori? Censura e l’università non ci ha consultati» – Il video

02 Marzo 2022 - 18:57 Antonio Di Noto
La giustificazione del prorettore alla didattica: «L’intenzione era ristrutturare il corso aggiungendo a Dostoevskij anche alcuni autori ucraini»

Ha sollevato polemica oggi la decisione, poi revocata, dell’Università Bicocca di sospendere le conferenze dello scrittore Paolo Nori sul grande scrittore russo Fëdor Dostoevskij. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, in corso da venerdì scorso, qualcuno ha pensato non fosse il caso dare spazio alla letteratura russa. L’effetto paradossale di una decisione del genere è stato immediato. «Figuriamoci se un ateneo aveva intenzione di censurare delle lezioni. L’intenzione era a ristrutturare il corso e ampliare il messaggio per aprire la mente degli studenti. Aggiungendo a Dostoevskij anche alcuni autori ucraini», ha provato a spiegare a Radio Popolare il prorettore alla didattica Maurizio Casiraghi, che dunque non ha negato la necessità di «riequilibrare» le parole dell’autore di Delitto e castigo alla luce del conflitto in corso. Le scelta dell’Università era stata comunicata stamattina a Paolo Nori proprio da Casiraghi. «Censurare un corso, come si fa, non solo essere un russo vivente oggi in Italia è una colpa ma anche essere un russo morto, un russo che quando era vivo nel 1849 è stato condannato a morte per aver letto una cosa proibita» aveva commentato lo scrittore che proprio a Dostoevskij ha dedicato il recente libro Sanguina ancora.

Inutile dire che l’intera vicenda è passata completamente sulla testa degli studenti, tanto più che il seminario non era collegato a nessun corso di laurea, tanto più che Bicocca non ha nessun corso in materie umanistiche. I rappresentanti delle due associazioni studentesche che hanno parlato ai microfoni di Open hanno definito la scelta una “censura” di cui nulla avevano saputo fino a quando il caso Nori non è finito sui social. In generale, tra i pochi studenti che sapevano della conferenza, questa pareva essere più nota per il dietrofront dell’Università che per il suo contenuto. Nori era inizialmente in dubbio se accettare l’invito dell’Università dopo il fraintendimento, ed ha infine deciso di non tenere il corso alla Cattolica, spostandolo in un altro ateneo.

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