Una Z sulla porta del prof italiano a Mosca. La denuncia di Vincent Ligorio: «Fa male. Dopo 11 anni andrò via da qui»

Non è la prima volta che accade: il 25 marzo gli avevano lasciato anche un limone attaccato con del nastro adesivo

«Oggi sono tornati. Psicologicamente non è facile. Sicuramente dopo 11 anni dovrò andare via da quella che ho definito casa». A scriverlo è Vincent Ligorio, 35 anni, professore associato presso l’Accademia presidenziale russa dell’Economia nazionale e della pubblica amministrazione. Ligorio – che è anche vice rettore per le relazioni internazionali all‘University of Psichoanalysis di Mosca – in un primo momento aveva detto che non avrebbe voluto lasciare Mosca, dove risiede con la famiglia. Ora, alla luce di un nuovo atto intimidatorio, potrebbe mollare tutto per tornare nella sua città di origine, Brindisi. Restare in Russia potrebbe non essere più sicuro. Ieri, 31 marzo, infatti, ha denunciato su Twitter, con tanto di foto in cui si vede disegnata una Z dietro la sua porta, l’ennesimo attacco: «Lo hanno fatto in modo più artistico. Oggi fa più male anche per altre cose che ho ricevuto in questi giorni». Il simbolo della Z, dal primo attacco russo, è un richiamo alla lettera impressa sui mezzi dell’esercito di Putin che il 24 febbraio ha invaso l’Ucraina.


Per Ligorio, dunque, non è la prima volta. Il docente universitario, che abita in Russia da ben 11 anni e che adesso non sa più cosa fare, è già stato oggetto di intimidazioni. L’ultima risale al 25 marzo quando, sempre dietro la porta del suo appartamento, gli era stato lasciato un foglio bianco con la lettera Z e persino un limone, interpretato in questo caso come un invito a stare zitto. Forse qualcuno potrebbe non aver apprezzato le sue interviste, rilasciate ai media italiani, o i suoi numerosi tweet sulla situazione che stanno vivendo i russi, ma anche tutti gli stranieri (compresi gli italiani), rimasti in Russia dopo le sanzioni dell’Occidente e dopo la guerra scatenata in Ucraina che ha, di fatto, isolato il Paese guidato da Vladimir Putin.


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