Il ginnasta russo con la Z sul podio non si pente: «Per me è segno di vittoria e pace: lo rifarei»

L’atleta ha anche accusato gli atleti ucraini di aver creato un movimento politico contro i russi, mentre violavano le regole gridando: «Gloria all’Ucraina»

Il ginnasta russo Ivan Kuliak ha provato a difendersi dopo le polemiche scoppiate per essersi presentato sul podio della Coppa del Mondo di ginnastica a Doha, in Qatar, con la Z sul petto della divisa. Quello che è apparso a tutto il mondo come un evidente richiamo al simbolo usato dall’esercito russo nell’invasione dell’Ucraina, per Kuliak sarebbe stato invece un gesto frainteso. Su Telegram l’atleta russo ha spiegato: «Ci è stato detto di coprire la nostra bandiera, cosa che ho fatto. Avevamo già bandito tutto il possibile. Volevo solo mostrare chi fossi. Per la Z rappresenta “la vittoria e la pace”». Per quel gesto Kuliak è finito anche sotto indagine displicare da parte della Federginnastica internazionale: «Non ho mai avuto paura delle conseguenze e non intendo fare del male a nessuno. Gli atleti ucraini ci trattavano male. Bisognava vederlo per crederci. I ginnasti ucraini hanno dato vita a questo movimento politico. È stato un gesto di risposta a questo comportamento. Erano avvolti nella loro bandiera gridando “Gloria all’Ucraina” sul podio. Secondo le regole del concorso, non è consentito, ma nessuno gliel’ha detto. Hanno anche chiesto che fossimo espulsi quando non avevamo detto o fatto nulla contro nessuno». Come riporta Eurosport, Kuliak ha poi rincarato la dose ai microfoni di Russia Today: «Se ci fosse una seconda possibilità e potessi scegliere se far vedere la lettera Z sul mio petto o no, lo rifarei».


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