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L’Ucraina ha legalizzato le criptovalute: raccolti 54 milioni di dollari per sostenere la resistenza

18 Marzo 2022 - 12:34 Valerio Berra
Il ministro ucraino Mykhailo Fedorov aveva aperto un canale per le donazioni in cripto già nei primi giorni del conflitto. All'inizio però molti pensavano che si trattasse di una truffa

Prima che cominciasse la guerra, Mykhailo Fedorov era il ministro che doveva traghettare l’Ucraina verso la trasformazione digitale. Dall’inizio del conflitto Fedorov è diventato invece il generale di una battaglia combattuta su Twitter per spingere tutta l’industria della tecnologia a supportare la resistenza di Kiev. Il primo alleato è stato Elon Musk: Fedorov ha chiesto e ottenuto dall’uomo più ricco del mondo che il territorio dell’Ucraina fosse coperto dalla connessione garantita dai satelliti StarLink. Ma il ministro non si è fermato qui: ha creato una legione straniera di hacker per difendersi dagli attacchi di Mosca, lanciata con tanto di logo come It Army, e ha mobilitato la community cripto per far arrivare donazioni all’Ucraina. Anche in questo caso la risposta è arrivata: Fedorov ha spiegato che fino a questo momento sono stati donati all’Ucraina oltre 54 milioni di dollari in criptovalute.

La prima volta che il ministro aveva pubblicato un link per le donazioni con questo tipo di valuta molte persone avevano pensato che il suo profilo Twitter fosse finito nelle mani di qualche hacker. Tra questi anche il fondatore di Ethereum Vitalik Buterin. Poi invece è arrivata la conferma sul fatto che la raccolta di cripto-fondi fosse davvero organizzata dall’Ucraina. Ora arriva un nuovo passo per Kiev. Il presidente Volodymyr Zelensky ha firmato un decreto in cui permette alle cripto di entrare nel settore bancario gestito dallo Stato. Nelle banche sarà dunque possibile aprire conti di criptovaluta e la Banca Nazionale dell’Ucraina si occuperà di controllare gli andamenti del settore. Come riporta The Verge, da oggi lo Stato tratterà le criptovalute di proprietà dei cittadini esattamente come i conti in valuta normale.

Le mani di Mosca sulle cripto

Nelle scorse settimane l’interesse per le cripto è arrivato anche dalla Russia. Il 28 febbraio dopo che la Banca Centrale russa ha vietato il trasferimento di valute all’estero, il prezzo dei Bitcoin è salito di circa il 10 per cento, superando i 40 mila dollari.

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