Una stella a cinque punte, sulla falsariga del simbolo delle Brigate Rosse, è stata ritrovata da una giornalista incisa sulla parete di un ascensore alla palazzina che ospita la redazione del Tg2, la testata diretta da Gennaro Sangiuliano, nella sede Rai di Saxa Rubra a Roma. Dopo la segnalazione sono intervenute la Digos e la polizia scientifica per i rilievi e accertamenti del caso. Nei giorni scorsi, il direttore Sangiuliano era stato fortemente criticato per aver partecipato alla convention milanese di Fratelli d’Italia. Nei giorni successivi alla conferenza di FdI, l’ad della Rai, Carlo Fuortes, dopo essersi confrontato con il direttore del Tg2, premettendo «che in azienda esiste una procedura per la richiesta di permessi per presenze esterne», durante l’audizione in Vigilanza Rai ha spiegato che «Sangiuliano ha fatto richiesta per la moderazione di un dibattito nell’ambito della conferenza programmatica di Fratelli d’Italia». Fuortes ha poi aggiunto di essersi confrontato con il direttore del Tg2, che gli ha riferito «che non era una moderazione». L’ad della Rai ha dunque annunciato di di aver aperto un procedimento nei confronti del direttore del Tg2: «Chiederanno spiegazioni a Sangiuliano e poi vedremo come procedere, perché c’è una differenza tra la richiesta e la prestazione eseguita».
Le reazioni politiche
Il gesto è stato condannato da tutti i principali esponenti della politica italiana. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha dichiarato: «Quello che è avvenuto nella sede della Rai a Roma, con il ritrovamento del simbolo delle Brigate rosse negli uffici del Tg2 è semplicemente vergognoso. Massima vicinanza al direttore Sangiuliano e a tutta la redazione del Tg2, ferma condanna per questi gesti ignobili». Solidarietà alla Rai e ai giornalisti del Tg2 anche da parte del segretario della Lega, Matteo Salvini: «Solidarietà al Tg2, dopo la comparsa di una stella a cinque punte. Nessuno spazio al fanatismo e all’intimidazione dei giornalisti, soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo: le voci fuori dal coro vengono censurate, attaccate, intimidite». Anche il presidente del M5s Giuseppe Conte, su Twitter, ha espresso solidarietà al Tg2: «Dopo gli attacchi politici subiti in questi giorni, oggi arriva una grave minaccia, un gesto intimidatorio proprio nella sede della redazione. Solidarietà a tutte le donne e agli uomini del Tg2, dal direttore al più giovane operatore. La libertà di informazione non si tocca!».
La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha twittato: «Solidarietà al direttore Sangiuliano e a tutta la redazione del Tg2, dove è stato ritrovato un simbolo delle Brigate rosse. Un gesto intimidatorio vergognoso e inaccettabile». Giuseppe Moles, sottosegretario all’Editoria e vicepresidente dei Senatori di Forza Italia, ha definito l’accaduto un «gravissimo gesto intimidatorio», sottolineando che «la libertà di informazione nel nostro Paese è sacra ed inviolabile, principio fondante della nostra democrazia». Anche la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha denunciato il «vile atto intimidatorio», evidenziando che «l’informazione libera è un pilastro indiscutibile della democrazia: la condanna unanime da parte di tutte le forze politiche è doverosa». Il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato, in un post su Twitter ha condannato il gesto, aggiungendo che «l’uso del simbolo delle Br, che evoca un passato di terrore e sangue, è veramente ignobile».
Leggi anche: