Angela Merkel, la prima intervista da ex cancelliera: «Non mi pento di aver trattato con Putin. Ma la sua invasione non ha giustificazioni»

Si dice angustiata e triste l’ex cancelliera per quel che sta accadendo in Ucraina, dopo che per il suo lungo mandato politico è stata tra i leader europei più impegnati negli accordi di pace tra Kiev e Mosca

Dopo 6 mesi di silenzio stampa, iniziati con la fine del suo mandato, l’ex cancelliera tedesca Angela Merkel ha rotto il silenzio con un’intervista alla Berliner Ensamble. Nelle sue risposte, Merkel ha parlato del suo tempo fuori dalla politica e delle sue posizioni sull’invasione della Russia in Ucraina, iniziata il 24 febbraio. «Questa aggressione all’Ucraina è stata un tragedia», ha detto. «Non ha alcuna giustificazione. Non c’è alcuna scusante». L’ex cancelliera aveva già criticato duramente la mossa di Vladimir Putin nel primo discorso pubblico dopo mesi tenuto a Berlino lo scorso 2 giugno. «È stato un grande errore», ha continuato.


Merkel è tornata sulle accuse fatte da Volodymyr Zelensky ad aprile, quando Kiev aveva criticato il suo governo di essersi opposto all’ingresso dell’Ucraina nella Nato nel 2008. «Votai no al vertice di Bucarest del 2008 perché all’epoca temevo che questo avrebbe spinto la Russia a fare del male all’Ucraina», ha dichiarato. Già in una nota del 4 aprile aveva rivendicato la sua scelta di allora: «Sono vicina a Kiev – aveva detto – ma fu giusto escluderla dalla Nato».


Sugli accordi di Minsk del 2014, l’ex cancelliera ha detto: «Non mi rimprovero di aver tentato la trattativa con Putin (insieme al presidente francese, ndr) per arrivare agli accordi. E’ una grande tristezza che i tentativi non siano riusciti». Sul piano personale, Merkel ha detto di sentirsi molto bene e di aver trascorso le prime settimane successive ai suoi 16 anni al potere sulla costa tedesca del Mar Baltico, facendo «lunghe passeggiate con una felpa con cappuccio per non farsi riconoscere».

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