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Punture selvagge, le testimonianze delle giovani francesi: «Mi sentivo strana, ubriaca»

11 Giugno 2022 - 12:33 Antonio Di Noto
Il quotidiano francese La Depeche ha raccolto le testimonianze di tre ragazzi, due donne e un uomo, che sostengono di essere stati «punti»

Negli ultimi giorni ha destato scalpore il fenomeno delle «punture selvagge» (dal francese, «piqûres sauvages»): iniezioni a tradimento fatte in eventi affollati, come discoteche e concerti. Il fenomeno non è nuovo, ma tra la fine di maggio e l’inizio di giugno si è ripresentato in Francia, dove si contano oltre 500 casi. La Depeche ha raccolto le testimonianze di tre ragazzi, due donne e un uomo, che sostengono di essere stati «punti».

Mona, Tolosa: «Mi sentivo strana, ubriaca»

«Ero verso l’esterno della pista da ballo, quando ho sentito qualcosa che mi pungeva». Dopo una decina di minuti «ho iniziato a sentirmi male, ubriaca. Tante volte ho bevuto molto ma non mi sono mai sentita così», ha raccontato Mona (nome di fantasia), studentessa 22enne che si trovava in un bar di Tolosa quando ha sentito di aver subito un’iniezione. La ragazza racconta di aver sentito il braccio scaldarsi e indolenzirsi «come dopo un vaccino». Il medico le ha confermato che «all’80 per cento si tratta di una puntura», ma servirebbe un esame tossicologico per essere sicuri. «Magari non mi è stato iniettato nulla, e lo stress mi ha causato dei sintomi. A dire il vero non lo so», ha detto Mona, che non ha sporto denuncia.

Nina, Lilla: «Sembrava di avere l’influenza»

Venerdì 3 giugno al festival des Paradis Artificiels a Lilla, Nina (nome di fantasia) ha sentito qualcosa pungerle il braccio. Era circondata da sole ragazze: «Ho pensato che magari un gioiello di qualcuna mi si fosse infilato nella pelle». Dopo un paio d’ore ha iniziato a sentirsi stanca, confusa e ad avere vampate di calore improvvise, «come all’inizio di un’influenza». Domenica Nina è si è recata all’ospedale: «Avevo un livido blu con un segno rosso come nelle foto sui social». Racconta che al pronto soccorso il dottore le ha detto che «effettivamente si tratta di una puntura». Così ha sporto denuncia per una «possibile iniezione». Ma l’ufficiale di polizia le ha detto che poteva essere «una puntura di zanzara». Una volta recuperate le analisi, Nina scopre che quando ha fatto il prelievo era passato troppo tempo dalla possibile iniezione, e che di un’eventuale sostanza non rimane traccia.

Justin, Rennes: «Mi sembra strano non aver sentito nulla»

Justin, 24 anni, era al concerto del rapper francese PLK a Rennes, il 21 maggio. Due giorni dopo, appena uscito dalla doccia, ha notato un segno strano sulla sua coscia sinistra. «Un segno un po’ strano» dice. Non somiglia a una puntura: il livido blu è allungato mentre al centro c’è un puntino rosso, come quelli che si vedono su Twitter. Il medico di base del ragazzo, ha confermato che l’ematoma è stato causato da una puntura. Justin ha sporto denuncia contro ignoti, e si è detto particolarmente sorpreso della dimensione del livido e dal fatto che non si è accorto di nulla.

Non si sa cosa venga iniettato

Come riporta il Corriere della Sera, non c’è ancora certezza su cosa venga iniettato con le punture selvagge. Nel caso si trattasse di droga dello stupro (Ghb), sarebbe comunque difficile da individuare, poiché questa rimane nelle urine solo un giorno dopo l’assunzione. «Quello che temiamo maggiormente è l’eventualità che le persone raggiunte dalle iniezioni contraggano malattie infettive come l’HIV o l’epatite» ha detto Emmanuel Puskarczyk, a capo del centro antiveleni di Nancy, nella Francia centro orientale. Nel laboratorio vengono conservati i campioni di chi si sottopone ad esami dopo una potenziale iniezione, per cercare di scoprire di più su questo fenomeno preoccupante.

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