Il sequestro a Ostuni, lo stupro, le lesioni: cosa sappiamo delle accuse al premio Oscar Paul Haggis

Avrebbe costretto una donna di trenta anni, straniera, ad avere rapporti sessuali con lui in un hotel del brindisino per due giorni. Poi l’avrebbe abbandonata all’alba davanti all’aeroporto Papola Casale

Violenza sessuale aggravata e lesioni personali. È questa l’accusa a cui dovrà rispondere il regista canadese Paul Haggis, 69 anni, fermato dalla polizia su ordine dei pubblici ministeri Antonio Negro e Livia Orlando. Arrivato a Ostuni in Puglia per partecipare all’«Allora FeSt», a partire da domenica 12 giugno Haggis avrebbe costretto una donna di trenta anni, straniera, ad avere rapporti sessuali con lui in un hotel del brindisino per due giorni. Poi l’avrebbe abbandonata all’alba davanti all’aeroporto Papola Casale mercoledì scorso. Nello scalo la 30 enne, in evidente stato confusionale, è stata notata dagli addetti di Aeroporto di Puglia e dalla polizia di frontiera. Che le hanno prestato le prime cure. Accompagnandola poi all’ospedale Perrino di Brindisi dove per lei è stato attivato il codice rosa. La donna avrebbe subito «ripetuti assalti sessuali non consenzienti» secondo la procura.


L’accusa e la difesa

Secondo la nota diffusa dalla procura «la donna straniera, a seguito di uno dei rapporti sessuali, riferiva di essere stata costretta a rivolgersi alle cure dei sanitari» e che gli episodi di «rapporti non consenzienti» sarebbero durati un paio di giorni. Nel provvedimento di fermo i pm pugliesi chiedono un incidente probatorio per le dichiarazioni della vittima. Il Corriere della Sera scrive che mercoledì scorso Haggis avrebbe poi accompagnato la donna davanti all’aeroporto Papola Casale di Brindisi, lasciandola lì «alle prime luci dell’alba, nonostante le precarie condizioni fisiche e psicologiche». Lei — in base a una prima ricostruzione citata dal quotidiano su cui proseguono gli accertamenti — avrebbe lasciato in camera anche un biglietto d’amore.


Repubblica aggiunge che la ragazza è di nazionalità inglese e lavora nel cinema. Il primo esame medico dice che le sue condizioni sono compatibili con il racconto. La squadra mobile di Brindisi ha trovato anche altri riscontri. Ovvero le immagini delle telecamere di sorveglianza dello scalo da cui appare certo che è stato Haggis ad accompagnarla all’aeroporto. «Fate accertamenti il prima possibile, sono totalmente innocente», ha fatto sapere il regista attraverso il suo avvocato Michele Laforgia.

Intanto la sua famiglia lo ha raggiunto in Puglia. Haggis avrebbe dovuto presenziare alla prima edizione del festival del Cinema di Ostuni, con il compito anche di intervistare volti noti di Hollywood come Edward Norton, Matt Dillon, Jeremy Irons, Oliver Stone. Ma gli organizzatori della kermesse, dopo il fermo, hanno annunciato di aver «immediatamente provveduto ad eliminare ogni partecipazione del regista dalla manifestazione». Che resta comunque confermata.

I precedenti

Nel 2017 Haleigh Breest, agente pubblicitaria, lo aveva denunciato in sede civile per una presunta violenza avvenuta nel 2013 quando lei aveva 26 anni. In seguito Haggis è stato denunciato da altre tre donne, per violenze che sarebbero avvenute rispettivamente nel 1996, nel 2008 e nel 2015, sempre nel mondo del cinema. Del caso Breest si era tornati a parlare l’anno scorso quando Haggis aveva chiesto al giudice di velocizzare la causa civile.

Aveva dichiarato di essere vicino alla bancarotta e di non poter coprire le spese legali che sarebbero arrivate a quasi due milioni di dollari. Costi che non sarebbe più in grado di sostenere per le difficoltà che starebbe incontrando nel trovare ingaggi. Il cineasta negli ultimi anni è stato al centro delle polemiche, soprattutto per lo scontro con Scientology, di cui è stato membro per 35 anni. E che ha abbandonato nel 2009 dopo le posizioni dell’organizzazione religiosa fondata da Ron Hubbard contro i matrimoni gay.

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