«Cerchiamo ragazze anoressiche per un programma tv»: la denuncia della regista sul casting shock – Il video

«È pericolosissimo, perché così si dà l’idea che l’anoressia può essere utile, rischiando di rendere attrattiva una patologia», ha spiegato Maruska Albertazzi

«Per una nota trasmissione televisiva stiamo cercando ragazze tra i 20 e i 25 anni con disturbi alimentari: se avete queste caratteristiche scriveteci». Una dipendente di una casa di produzione che si occupa di casting per una nota rete televisiva nazionale ha lanciato un casting shock in alcuni video. L’annuncio non è sfuggito all’attrice e regista bolognese Maruska Albertazzi, da anni in prima fila per la sensibilizzazione sui disturbi alimentari. Albertazzi ha rilanciato il video su Instagram commentando: «Io non credo serva essere geni per capire che non puoi fare i casting per cercare ragazze malate di Dca (disturbi del comportamento alimentare, ndr). Così facendo non fai che nutrire la malattia e renderla desiderabile e rendere glamour i Dca è un errore gigantesco: questa non è informazione, questa è spazzatura».


Subito dopo aver rilanciato il video per il casting, l’annuncio è stato rimosso. «Si trattava di un casting per una trasmissione molto popolare, Forum». Albertazzi ha specificato però che Mediaset non era stata informata, e dunque l’iniziativa è da considerarsi unicamente a carico della società esterna che ha organizzato i casting e lanciato l’annuncio.«Si cercavano  a cercare persone che soffrono di disturbi alimentari e il tono era completamente fuori luogo – ha detto a Repubblica -. Se con la stessa scioltezza avessero cercato persone col cancro al pancreas, questo sarebbe saltato subito all’occhio». Un’iniziativa che, come spiegato da Albertazzi «è pericolosissima, perché dimostri alle persone anoressiche che la loro malattia è molto utile», con il rischio di rendere «attrattiva» una patologia.


Albertazzi ha sofferto di disturbi alimentari e si impegna a combatterne la diffusione. «Con il casting – ha aggiunto la regista bolognese – si selezionano persone che non sono attrici di professione, e fai loro interpretare loro un ruolo che coincide con la loro malattia. Si fa un’operazione psicologica. L’interpretazione della malattia può essere usata nella terapia, ma in un contesto completamente diverso rispetto a uno studio tv, in un ambiente protetto, e sotto la guida di psicologi e psichiatri». La regista del documentario Hangry butterflies, incentrato proprio sui disturbi alimentari ha poi concluso: «Se ne parla tanto, si fanno le trasmissioni sui disturbi alimentari, ma bisogna educare all’empatia profonda, a mettersi nei panni degli altri e non soffermandosi solo sulle storie limite, ma anche sulle realtà quotidiane di tante persone».

La nota della società di produzione Corima

«Con riferimento al video di una collaboratrice della nostra società, con il quale si ricercavano persone di sesso femminile, tra i venti ed i venticinque anni di età, affette da disturbi alimentari, per la partecipazione ad una trasmissione televisiva, si precisa che:

  • il suddetto annuncio era finalizzato a ricercare persone disposte a partecipare ad una trasmissione televisiva per rendere la loro testimonianza, alla presenza di esperti della materia, su di una patologia, quale quella dei disturbi alimentari, che colpisce molte adolescenti nel nostro Paese;
  • a ricerca non era finalizzata a ricercare persone disposte a partecipare al programma Forum quali “contendenti”.

Quel video ha, però, tanto involontariamente quanto evidentemente prodotto un effetto contrario rispetto alle finalità a cui era destinato. Ne dobbiamo prendere atto. E, per questo, abbiamo il dovere di scusarci con tutti coloro che si siano sentiti, anche indirettamente, offesi».

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