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Carlotta Rossi: la donna che dice di essere figlia di Bud Spencer e chiede l’esame del Dna e un risarcimento agli eredi

27 Giugno 2022 - 05:54 Redazione
bud spencer figlia illegittima carlotta rossi 1
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Ha raccontato la sua storia in un libro. Ora va in tribunale. L'attore ha provveduto al suo mantenimento fino alla laurea

Carlotta Rossi è una producer di 46 anni che vive a Londra. La settimana scorsa ha intrapreso il percorso giudiziario per ottenere il riconoscimento di paternità di Bud Spencer, ovvero Carlo Pedersoli, scomparso sei anni fa, il 27 giugno. Rossi chiede l’esame del Dna e un risarcimento, attraverso gli eredi, del «danno subito per la sostanziale mancanza della figura paterna nell’intero arco della vita». Ha raccontato la sua vicenda in un libro, A metà, disponibile da oggi su Apple Books, firmato Carlotta Rossi Spencer. Lei ha due figlie, il marito Carlo lavora in Italia, sua madre si chiamava Giovanna Michelina Rossi. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera racconta che il padre ha provveduto al suo mantenimento fino alla laurea, le ha pagato la scuola in America e le vacanze. Sua madre ha ricevuto mille euro al mese di mantenimento fino alla morte dell’attore.

Il tribunale e il funerale

I legali hanno riprodotto i movimenti bancari dal 2005 al 2015. Lei racconta: «Di mio padre non avevo il numero privato, era sempre lui a chiamarci. Avevo solo il fisso dell’ufficio, dove rispondeva la segretaria. Quando mamma è morta ho telefonato a Giuseppe Pedersoli, il suo primogenito, di cui mi ero procurata il cellulare perché lavoriamo nello stesso ambiente. La telefonata è durata 30 secondi, il minimo indispensabile. Gli ho detto chi fossi e che avevo bisogno di avvisare Carlo. Non l’ho mai più sentito».

A 13 anni ha scoperto che l’uomo che non chiamava papà ma Lallo (e lui per lei era Lallina) aveva un’altra famiglia e tre figli legittimi. «Mi sarebbe piaciuto andare al funerale, ma poi non avrei potuto salutarlo come avrei voluto. Così sono andata soltanto in Campidoglio, ho fatto la fila come tutti, accanto a ragazzi che avevano tatuato il suo nome e quello di Terence Hill sul braccio. Sono passata davanti alla salma, un cordone bordeaux separava “noi” dalla famiglia legittima. Io ero una spettatrice». Ha una C tatuata sul polso. Non vuole dire se è dedicata a suo marito o a suo padre. Un tribunale stabilirà la verità.

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