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Mosca ammette per la prima volta l’affondamento della Saratov: la nave da sbarco colpita da un missile ucraino – Il video

Era pronta per far sbarcare marines e mezzi corazzati nel porto di Berdyansk la nave colpita da un missile ucraino lo scorso 24 marzo. Solo oggi Mosca ha ammesso di aver perso un'altra importante imbarcazione dopo la Moskva

La Russia ha ammesso di aver dovuto recuperare una grande nave da sbarco che era stata affondata con il suo equipaggio lo scorso 24 marzo, dopo che l’imbarcazione era stata danneggiata da un missile ucraino nel porto di Berdyansk. La rara ammissione da parte russa, più volte reticente sui danni subiti dalla propria Marina, come nel caso dell’affondamento della Moskva, è arrivata da un funzionario nominato da Mosca nell’Ucraina meridionale, Vladimir Rogov. Su Telegram ha confermato che la nave Orsk era stata colpita da missili balistici Tochka-U, per cui l’equipaggio aveva deciso di affondarla «per prevenire la detonazione delle munizioni a bordo per l’incendio che era scoppiato».

Come riporta la Bbc, il rapporto dell’esercito ucraino dello scorso 24 marzo aveva chiamato la nave Orsk, ma si tratterebbe invece della Saratov. Il dettaglio sarebbe confermato anche dal sito kchf.ru, secondo cui la Saratov sarebbe stata danneggiata e affondata a fine marzo, senza citare l’attacco missilistico ucraino, ma solo l’incendio a bordo. I rapporti russi non forniscono ulteriori dettagli sui danni subiti dalla nave, ma spiegano comunque che sarà rimorchiata fino a Kerch in Crimea, in territorio sotto il controllo russo.

La nave da sbarco

La nave russa affondata il 24 marzo è in mare dal 1964, può trasportare fino a 20 carri armati e 45 mezzi corazzati per il trasporto di personale, oppure 50 camion, oltre che 400 marines. L’imbarcazione è lunga 113 metri e può trasportare carichi fino a 1.500 tonnellate. Il porto di Berdyansk si trova nel Mar d’Azov, tra la città portuale di Mariupol e la Crimea.

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