«Sicuramente ci sarà un qualcosa, stiamo definendo come». Dopo la frana sulla Testa del Leone di questo pomeriggio (a 3.715 metri), Jean Antoine Maquignaz, sindaco di Valtournenche ai piedi del Cervino, ha detto ad Ansa sta valutando quali misure adottare per evitare di mettere in pericolo altri alpinisti. Nel tardo pomeriggio del 2 agosto, alcune pietre sono rotolate giù attraversando la linea di salita della via normale italiana, il percorso che porta alla vetta del monte valdostano. Una zona considerata a rischio al punto che dal 20 luglio le guide alpine non accompagnano più i loro clienti a causa della forte siccità. Ma che, tuttavia, rimane meta per alpinisti. Cinque di questi stavano affrontando nelle scorse ore la discesa dal bivacco Capanna Carrel (3.830 metri) e verranno fatti evacuare con l’elicottero. Alcune guide, invece, attendono altri alpinisti che stanno scendendo dalla vetta (a 4.478 metri) per non farli proseguire oltre. Dal soccorso alpino valdostano fanno sapere come al momento non risultano persone coinvolte nella frana.
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