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Omicidio Sperduti, la lettera del poliziotto che l’ha investito ai genitori del 19enne: «Dovevo morire io, vi chiedo perdono»

27 Agosto 2022 - 15:58 Gaia Terzulli
L'agente della Polfer guidava ubriaco la notte dell'omicidio e con la patente scaduta da quattro anni. Ora è in carcere con l'accusa di omicidio stradale aggravato

«Mi inginocchierei ai piedi per chiedervi perdono. Ho paura, so che voi ne avete più di me. Ho sbagliato, cavolo, ho sbagliato. Avrei voluto morire io. Dovevo morire io. Vi chiedo perdono». Seduto davanti al gip Anna Maria Gavoni, l’agente della Polfer Andrea Persi, 46 anni, che alle quattro del mattino del 24 agosto scorso ha travolto e ucciso Simone Sperduti, 20 anni il prossimo dicembre, ha letto singhiozzando la lettera che ha inviato ai genitori della vittima.

La ricostruzione dei fatti

Guidava ubriaco la notte dell’omicidio e con la patente scaduta da quattro anni. Così Persi ha ucciso il diciannovenne che sognava di seguire le orme del padre e di diventare vigile del fuoco. L’agente stava percorrendo via Prenestina quando, all’altezza dello svincolo per il Grande raccordo anulare, ha svoltato a sinistra con la sua Opel Meriva e ha preso in pieno l’Honda Sh che guidava Simone. Per l’ex agente del Reparto mobile, soprannominato “Tatanka“, non ci sono attenuanti: l’arresto in carcere, con l’accusa di omicidio stradale aggravato, è stato convalidato. «Niente vi ridarà più vostro figlio, ma io farò qualsiasi cosa possa aiutarvi. Vi chiedo perdono, e a Dio. Avrei dovuto morire io. Ho il cuore in pezzi, ma so che è nulla rispetto a quello che state provando voi. Odiarmi è il minimo», continua Persi nella lettera inviata alla famiglia Sperduti.

L’ammissione della colpa

«Ha ben capito le sue responsabilità», spiega l’avvocato dell’uomo, Pamela Strippoli, sottolineando che il suo assistito non si è sottratto alle domande del gip. «Ha ammesso ogni cosa, ha detto di aver guidato ubriaco e drogato, di aver sbagliato, di aver fatto errori simili in passato (nel 2009 e nel 2014, ndr) di aver continuato a guidare nonostante la patente scaduta e di stare attraversando un momento difficile che lo ha portato ad allontanarsi dal lavoro per motivi di salute». Sarebbe dovuto tornare in servizio il prossimo 24 ottobre. Ma le cose andranno diversamente.

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