Migranti, ancora vittime nel Mediterraneo: tre donne e tre bambini siriani morti di sete su un barcone

L’Unhcr, comunicando il ritrovamento, ha ricordato il numero di deceduti e dispersi nel 2022: oltre 1.200

Un altro tragico ritrovamento nel Mar Mediterraneo. Sei rifugiati sirani – fra cui due bambini di uno e due anni e un adolescente di 12 – sono stati scoperti senza vita a bordo di un barcone. Per l’Unhcr, le sei persone sono morte presumibilmente di fame e di sete. La loro imbarcazione, per giorni alla deriva del Mediterraneo centrale, è stata soccorsa dalla guardia costiera italiana. La notizia arriva pochi giorni dopo la morte di Loujin, l’altra bimba siriana deceduta di sete il 6 settembre scorso tra le braccia della madre su un barcone in mezzo al mare. «Questa inaccettabile perdita di vite umane è dovuta al fatto che il gruppo abbia trascorso diversi giorni alla deriva prima di essere soccorso – dice la rappresentante dell’Unhcr in Italia, Claudia Cardoletti -. Il soccorso in mare è un imperativo umanitario saldamente radicato nel diritto internazionale. Allo stesso tempo – ha aggiunto – è necessario fare di più per ampliare i canali sicuri e regolari e crearne di nuovi per fare in modo che le persone in fuga da guerre e persecuzioni possano trovare sicurezza senza mettere ulteriormente a rischio le loro vite». L’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati, che in questo momento sta assistendo altri 26 sopravvissuti sbarcati a Pozzallo, ha ricordato il numero di deceduti e dispersi da inizio anno: sono più di 1.200. «È inaccettabile – ha detto Cardoletti -. Rafforzare il soccorso in mare è l’unico modo per evitare queste tragedie».


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