Gli hacker filorussi al servizio del Cremlino, così i servizi segreti di Mosca colpiscono anche gli obiettivi ucraini

Il report del team Mandiant di Google ha confermato che dietro diverse operazioni di pirati informatici c’è stata la regia dei servizio di spionaggio russo

Esisterebbe un vero e proprio coordinamento tra hacker filorussi e il Gru, il servizio di spionaggio militare di Mosca dietro gli attacchi messi a segno soprattutto su obiettivi ucraini. A scriverlo è il Wall Street Journal, che riporta le parole del gruppo di cyber security Mandiant di Google. Nel suo report il team di ricercatori, infatti, starebbe fornendo sempre più prove di contatti tra hacker e attivisti online con il servizio di intelligence russo in merito alla guerra in Ucraina. Quello che ha catturato maggiormente l’attenzione dei ricercatori è un apparente coordinamento che starebbe emergendo tra organizzazioni di pirati informatici già conosciuti per le loro posizioni pro-Putin, come i CyberArmyofRussia_Reborn, gli Infoccentr e XakNet Team, e tra gli attacchi da parte degli agenti del Gru. Dal team Mandiant arrivano le conferme anche di 4 casi in cui un’operazione di hacking, nella quale era stato inserito in un sistema sensibile un software dannoso, era collegata direttamente con il servizio di spionaggio militare di Mosca. Si trattava di programmi wiper, o «tergicristalli», che porta all’interruzione e alla distruzione di tutti i pc collegati a una stessa rete. Operazioni poi rivendicate dai pirati informatici entro 24 ore.


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