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Tiziano Renzi al processo per bancarotta: «Non ero amministratore: miei fatturati alti prima che qualcuno in famiglia facesse politica»

05 Ottobre 2022 - 19:40 Redazione
Il padre dell'ex premier Matteo Renzi si difende in aula tirando in ballo anche la carriera di suo figlio, prima della quale secondo lui aveva buoni guadagni solo in veste di «commerciale» e non di amministratore delle coop fallite

«Io amministratore? Semmai ero un controller delle cooperative, facevo in modo che venissero rispettati i contratti e i documenti fossero in regola. La coop è un elemento utile per i lavori più costanti, come il volantinaggio, per le altre attività usavamo i co.co.co». Sono le parole di Tiziano Renzi, padre del leader di Italia Viva, durante l’udienza nell’aula bunker del Tribunale di Firenze, durante il processo che lo vede imputato assieme alla moglie Laura Bovoli e altre 13 persone per bancarotta fraudolenta e fatture false, a seguito del fallimento delle cooperative Delivery Service Italia, Europe Service e Marmodiv, tre cooperative fallite cooperative collegate alla Eventi 6, la società di proprietà della famiglia che già in passato era finita sotto indagine. Secondo l’accusa, Renzi senior e gli altri imputati avrebbero usato le cooperative per aumentare il volume di affari della Eventi 6, per poi portarle al fallimento. Tiziano Renzi ha risposto al procuratore aggiunto Luca Turco: «Abbiamo lavorato con tre coop Delivery, Europe Service e Marmodiv: volevamo operare con coop che fossero corrette non per un problema etico, ma per un nostro interesse». «Facciamo servizi operativi di marketing dal 1984, quando per la prima volta ci incaricarono di distribuire 2.300 milioni di tesserine del bingo. I giornali da allora hanno cambiato veste, trasformandosi in occasioni di vendita».

E Renzi senior ha aggiunto: «Da uomo del contado, quale sono, ho fatturato fino a 8 milioni e mezzo di euro prima che qualcuno in famiglia facesse politica o avesse una qualche visibilità (riferendosi al figlio Matteo Renzi, ndr). Non avevo doti nascoste, avevo indovinato come ottenere credibilità: essere diversi rispetto agli altri. La diversità era quello di garantire che la filiera fosse corretta. Perché davano a noi il lavoro? Perché avevamo gli affidamenti bancari e credibilità , non avevamo debiti, nessun problema con le banche». Renzi senior ha voluto replicare anche alla testimonianza di un ex lavoratore di una delle tre cooperative, dicendosi «sconvolto, perché non ce n’é nessuna vera, sono solo una somma di falsità». In mattinata, infatti, l’ex lavoratore di una delle tre cooperative ha dichiarato: «Dovevo scaricare volantini e portarli su un furgone: mi hanno pagato dandomi 700 euro ma non mi hanno mai fatto un contratto, mi sembra fosse Marmodiv». Un’altra testimone, ex ragioniera di una coop, ha invece spiegato che una socia di Marmodiv le avrebbe richiesto di produrre fatture false nei confronti di Marmodiv.

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