La protesta di Greenpeace fuori dal summit di Praga: «Basta dipendenza dal gas» – Il video

Gli ambientalisti hanno allestito un finto gasdotto sul fiume Moldava, a pochi metri dal castello che ospita gli incontri tra capi di Stato europei

Un finto gasdotto di 30 metri nel fiume Moldava per denunciare i rischi della dipendenza da combustibili fossili. È la protesta inscenata da una ventina di attivisti di Greenpeace sotto il castello di Praga, sede del doppio vertice della Comunità politica europea e del Consiglio Europeo in programma rispettivamente oggi e domani. A circa una settimana di distanza dal sabotaggio del Nord Stream, il gruppo ambientalista ha allestito una protesta per ricordare la vulnerabilità delle infrastrutture per i combustibili fossili. «Per quanto duro sarà questo inverno, il prossimo potrebbe essere peggiore se i governi non faranno nulla per ridurre rapidamente la dipendenza dell’Europa dal petrolio e dal gas, le cui forniture sono sempre più instabili», ha avvertito Thomas Gelin di Greenpeace Eu. «È indicativo che in testa all’agenda del vertice ci sia un tetto ai prezzi del gas. Questa misura può offrire un po’ di sollievo temporaneo alle famiglie più vulnerabili, ma non affronta il problema della dipendenza dal gas o la povertà energetica a lungo termine», ha aggiunto l’attivista. La scorsa settimana, i ministri europei per l’Energia hanno raggiunto un accordo sull’imposizione di una tassa del 33% – ribattezzata «contributo di solidarietà» – sugli extraprofitti delle compagnie di gas, petrolio e carbone. Secondo Greenpeace, però, non è abbastanza. Gli attivisti chiedono che le aziende fossili, tra i principali responsabili della crisi climatica, versino il 100% dei loro extraprofitti realizzati nel 2022, così da permettere ai governi di aiutare le fasce più deboli e finanziare la transizione ecologica. L’associazione ambientalista si era già fatta notare ieri, quando alcuni attivisti della sede inglese hanno interrotto un discorso della neopremier Liz Truss. Greenpeace UK ha accusato il governo britannico di aver adottato politiche dannose per l’ambiente, come la rimozione del divieto sul fracking e un provvedimento che mira a cancellare le leggi ambientali ereditate dall’Unione Europea.


Fonte immagine di copertina: Greenpeace EU


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