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Il rumore anomalo, il cedimento, la nuvola di polvere: cos’è successo nel crollo dell’aula magna all’università di Cagliari

19 Ottobre 2022 - 07:11 Redazione
crollo aula magna università cagliari cosa è successo
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La testimonianza degli studenti. Le voci sulle vittime smentite in nottata. E la dinamica del cedimento

Il sospiro di sollievo arriva all’una e mezzo di notte: i vigili del fuoco fanno sapere di aver concluso gli scavi tra le macerie dell’Aula Magna dell’università di Cagliari e di non aver trovato nessuno. A cedere è stato l’edificio all’interno del Magistero in via Trentino. Un tempo l’Aula Magna apparteneva a Geologia, adesso è passata in uso alla facoltà di Lingue. Il crollo si è verificato tra le 21 e le 22 e l’ultima lezione è finita alle ore 20. Soltanto per poche ore quindi quindi l’incidente non si è trasformato in tragedia. L’associazione studentesca Reset Unica ha organizzato per oggi alle 10.30 una manifestazione di protesta davanti al rettorato. L’inchiesta della magistratura è partita. Intanto l’agenzia di stampa Agi fa sapere che a poche decine di metri dall’edificio crollato si trova una delle mense universitarie di Cagliari.

La dinamica del cedimento

Nelle vicinanze della struttura si trova anche la biblioteca della facoltà di Studi Umanistici. Che di solito resta aperta fino a tarda sera. Alcuni studenti che ne uscivano al momento del crollo hanno riferito di aver sentito un rumore anomalo che ha attirato la loro attenzione. Quando si sono avvicinati, hanno visto l’aula magna crollata sotto una nuvola di polvere. A quel punto i ragazzi in fuga dalla mensa e quelli che alloggiano nella Casa dello Studente di Sa Duchessa si sono riversati in strada. Per alcuni minuti si sono rincorse voci su persone che si trovavano là dentro, poi per fortuna smentite. Secondo le prime informazioni l’edificio è collassato su sé stesso e sono rimaste in piedi solo la parte inferiore della facciata e le colonne portanti che tenevano la struttura attaccata ad un’altra costruzione a forma di C dove è stato realizzato anche l’asilo della Facoltà. Poco prima delle otto di sera il custode aveva chiuso la porta dopo avere controllato che dentro non ci fosse nessuno. Durante la nottata il rettore Francesco Mola ha assicurato che si effettuano «verifiche periodiche» sulle strutture dell’ateneo. Il cui patrimonio immobiliare ammonta a 300 mila metri quadri. La procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta contro ignoti per crollo colposo.

Il sindaco e il rettore

«La cosa importante ora – ha detto ai cronisti presenti sul luogo del crollo rilanciata dal sito dell’Unione Sarda – è capire la causa per accertare se il problema fosse solo di questa parte dello stabile o anche del resto. Non ricordo quando sia stata fatta l’ultima verifica ma sono attività di routine svolte dalla Direzione investimenti e le segnalazioni scattano anche solo in presenza di una piccola infiltrazione». Il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu invece ha detto che «il Signore ci ha graziati. Se fosse successo qualche ora fa ci sarebbe stata una strage. Le lezioni sono proseguite fino alle 19 e adesso lo stato d’animo è quello di chi sa che la nostra vita è appesa a un filo».

Undicesimo crollo dall’inizio dell’anno scolastico

Il crollo nella facoltà di Lingue a Cagliari, segue altri 10 casi di crolli o distacchi di intonaco in scuole e università di varie zone di Italia. In 30 giorni – secondo Cittadinanzattiva – si sono verificati 11 crolli dall’inizio dell’anno scolastico. «Su quanto avvenuto a Cagliari – scrive l’Organizzazione – aspettiamo ulteriori accertamenti perché sembrerebbe trattarsi di un collasso strutturale molto grave, non legato a un problema manutentivo. Chiediamo con insistenza al nuovo Governo di intervenire con urgenza. Stanziando da subito nuovi fondi, oltre il Pnrr, per garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole e per effettuare le indagini diagnostiche di soffitti e solai, proseguendo quanto si era cominciato a fare nel 2017». Inoltre, nel report presentato a settembre sempre da Cittadinanzattiva, risulta che più del 40% delle scuole è stato costruito prima del 1976 e oltre la metà è privo delle certificazioni di agibilità statica e di prevenzione incendi.

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