Giornata dell’Unità e delle Forze armate, Mattarella: «Non possiamo abituarci alla guerra» – I video

Sul fronte della difesa comune europea, il presidente ha dichiarato che sono stati fatti ancora pochi passi e troppo lentamente

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato alle celebrazioni per la Giornata dell’Unità e delle Forze Armate. Da poco conclusa con il sorvolo delle Frecce tricolori e l’esplosione di 21 colpi di cannone dalle navi della Marina Militare, ha avuto inizio questa mattina 4 novembre alle 11 presso il Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare di Bari. In questa occasione, ha lanciato un messaggio al Governo: «Il fatto di ricomprendere in questa giornata la Festa delle Forze Armate appartiene alla tradizione e a quel sentimento di omaggio alla memoria che trova grande riscontro nella coscienza delle nostre comunità», ha premesso. «Credo che sia necessario, come ho ricordato alcuni mesi addietro al Governo, di assumere in legge la definizione completa del 4 novembre come Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Lo dobbiamo alla nostra storia», ha detto Mattarella. Non è mancato il pensiero alla guerra in Ucraina: «Sono passati molti mesi senza che si intraveda uno spiraglio. Eppure la pace continua a gridare la sua urgenza. Una pace giusta, fondata sul rispetto del diritto internazionale e sulla libertà e la libera determinazione del popolo ucraino. Perché non vogliamo e non possiamo abituarci alla guerra».


«Difesa comune europea? Sono stati fatti pochi passi»

Sul fronte della difesa comune europea ha riconosciuto che sono stati fatti «pochi passi e troppo lentamente» e che pertanto «resta un grande obiettivo per il quale l’Italia può dare un importante contributo, sia in sede politica, sia attraverso il patrimonio tecnologico e industriale di cui dispone». A questo proposito ci ha tenuto a sottolineare che i punti fermi devono essere la «vocazione europeista e il solido legame transatlantico». E ha aggiunto: «Ci siamo abituati alla pace. L’Europa unita è stata per 70 l’antidoto più forte a egoismi e nazionalismi. Diverse generazioni sono nate e cresciute in un Continente che sembrava aver cancellato non soltanto la parola guerra ma talvolta persino la sua memoria». Mattarella ha poi conferito a Bari la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia a 4 bandiere di guerra: dell’Arma dei carabinieri, dell’ottavo reggimento Bersaglieri, del quarto reggimento Artiglieria contraerei, del quarto reggimento genio Guastatori. Sono stati diversi gli elogi delle forze dell’ordine: «Altruismo, coraggio, spirito di sacrificio, amore per la nostra Patria e per la nostra gente è ciò che caratterizza le nostre donne e i nostri uomini che indossano la divisa».

ANSA / Francesco Ammendola | Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella depone una corona d’alloro, Bari, 4 novembre 2022

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