In Evidenza ENISiriaUSA
ATTUALITÀCoronavirusISSLiguriaSanità

Covid, la Liguria unica regione a rischio alto: aumentano quelle con allerta moderato – Il monitoraggio Iss

18 Novembre 2022 - 17:40 Redazione
Cresce l'incidenza dei casi a livello nazionale, salita a 353 casi ogni 100mila abitanti, contro i 307 della scorsa settimana

È la Liguria l’unica regione classificata in questa settimana con rischio alto nel monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute sulla pandemia di Coronavirus in Italia. Il report registra una crescita l’incidenza e l’indice di contagio Rt. L’incidenza settimanale a livello nazionale sale infatti a 353 casi ogni 100 mila abitanti contro i 307 della settimana precedente. Nel periodo 26 ottobre-8 novembre l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato invece pari a 0,88, in leggero aumento rispetto alla settimana precedente – quando è stato pari a 0,83 – ma al di sotto della soglia epidemica dell’unità. Cresce anche il numero dei malati in ospedale. Il tasso di occupazione in terapia intensiva sale al 2,5%. Quello delle aree mediche a livello nazionale sale all’11%. «Questa settimana si osserva ancora un leggero aumento del tasso di incidenza di casi di Covid-19 nel nostro Paese e l’incidenza si fissa a 353 casi per 100mila abitanti – ha spiegato il direttore Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza – Anche l’Rt mostra un lieve incremento e siamo a 0,88, quindi ancora al di sotto della soglia epidemica. Per quanto riguarda il tasso di ospedalizzazione in area medica e terapia intensiva siamo rispettivamente all’11% e al 2,5%. Anche in questo caso vediamo quindi un leggero aumento delle ospedalizzazioni, anche se si rimane ben al di sotto di ogni soglia di criticità».

La situazione delle regioni

Oltre alla Liguria a rischio alto, sono classificate a rischio moderato 12 regioni, in aumento rispetto alle quattro della scorsa settimana, Si tratta di Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Provincia Trento, Puglia, Sicilia, Toscana e Veneto. Le restanti regioni e province autonome sono invece classificate a rischio basso. Le regioni che registrano un’occupazione delle aree mediche sopra la soglia del 15% sono Liguria (17,8%), Umbria (30,4%) e Val d’Aosta (16,4%). Il valore più alto dell’incidenza dei casi si registra in Veneto: 636,3 casi ogni 100mila abitanti. Con questi numeri, conclude il report, una regione è classificata a rischio alto per molteplici allerte di resilienza. 12 regioni sono a rischio moderato e 8 a rischio basso. Undici regioni riportano almeno una allerta di resilienza, due riportano molteplici allerte di resilienza. I nomi delle regioni si conosceranno quando i dati del monitoraggio saranno definitivi.

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti