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La tragedia del femminicidio: 82 donne uccise, 42 dal partner o dall’ex. E crescono i casi di violenza sessuale – Il rapporto

22 Novembre 2022 - 10:22 Antonio Di Noto
Il rapporto «Il pregiudizio e la violenza contro le donne» comunica i dati degli ultimi tre anni sui reati contro le donne. Il capo della Polizia: «Accogliamo le vittime, non devono vergognarsi»

Sono 82 le donne uccise quest’anno. Otto in meno dello stesso periodo dell’anno scorso. Di queste, 42, più della metà, sono morte per mano del partner o dell’ex. Sono di sesso femminile 71 delle 91 vittime di omicidi avvenuti in ambito familiare o affettivo che rappresentano il 41% degli omicidi totali221 – avvenuti quest’anno. Numero invariato rispetto al 2021. Questo è quanto emerge dal rapporto «Il pregiudizio e la violenza contro le donne» curato dalla direzione centrale della polizia criminale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Il documento evidenzia che, al contrario di quello degli omicidi, il numero di casi di violenza sessuale è cresciuto considerevolmente. Sono state 4.416 quest’anno, il 9% in più rispetto al 2021. Le vittime sono state donne nel 92% dei casi. In calo, invece, lo stalking: -17% rispetto all’anno scorso, anche se il 75% delle vittime rimane donna. La maggior parte delle vittime femminili di questi reati ha un’età compresa tra i 31 ed i 44 anni, l’80% sono italiane.

Il capo della Polizia Giannini: «Le vittime devono essere accolte»

Alla luce dei dati, il capo della Polizia Lamberto Giannini ha dichiarato in un intervento al Campidoglio che la violenza sulle donne è un «fenomeno attualissimo» per il quale «serve una strategia normativa sempre più efficace». Giannini ha puntualizzato che quello che occorre «essere sempre più accoglienti e mettere a disposizione delle vittime persone sempre più preparate che facciano capire che non c’è nulla da vergognarsi».

Violazione dei provvedimenti di allontanamento e avvicinamento

Nel report realizzato in collaborazione con l’Università la Sapienza di Roma vengono raccolti anche i dati sui reati più comuni ai danni delle donne. Da agosto 2019 al 30 settembre 2022, la violazione più frequente è stata quella sui provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. A questo reato sono associati 6.499 episodi nel periodo in esame, le cui vittime sono donne nell’82% dei casi. Rispetto al 2021, quest’anno l’incidenza è aumentata del 12%.

Il revenge porn

C’è poi la diffusione di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso della persona ritratta. Nei tre anni considerati il reato – che prende il nome di revenge porn – è stato commesso 3.496 volte e le donne ne sono state vittima nel 72% dei casi. In questo caso il trend è positivo, dato che quest’anno i casi sono stati il 20% in meno che nel 2021: 871 reati contro 1.090.

L’obbligo al matrimonio

Queste violazioni fanno parte vengono considerate nella legge sul Codice Rosso, entrata in vigore nel 2019 introducendo una corsia prioritaria per la trattazione dei reati contro le donne. Tra i reati introdotti con la legge c’è anche la coscrizione o induzione al matrimonio. Dal 2019, sono 48 gli episodi registrati. Gli ultimi due anni fanno registrare una tendenza positiva, con il calo quest’anno, con 9 casi nel 2022 e 10 nel 2021. Le donne sono vittime nell’87% dei casi, e straniere nel 65% straniere.

Sfregio del viso

In forte aumento invece i reati di deformazione mediante lesioni permanenti al viso. Sono 74 gli episodi registrati nei primi 9 mesi del 2022, in crescita del 17% rispetto al 2021. Sebbene l’intenzione fosse di raccogliere con questa denominazione i casi di violenza di genere, come ad esempio quelli in cui le donne vengono sfregiate con l’acido, all’interno del reato sono ricadute altre fattispecie che ribaltano le percentuali rispetto alle altre categorie. In questo caso, il 76% delle vittime è di sesso maschile.

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