Alice Scagni, indagati due poliziotti e una dottoressa. L’accusa di non essere intervenuti prima dell’omicidio

I due agenti non si sarebbero attivati il giorno in cui la ragazza è stata uccisa dal fratello. La dottoressa invece non avrebbe mai risposto alla richiesta dei genitori di ricoverare il figlio

Sono due poliziotti e un medico della Salute mentale i primi indagati dalla procura di Genova nell’inchiesta sulle presunte omissioni, indagine nata dopo l’omicidio di Alice Scagni, uccisa dal fratello Albero lo scorso 1 maggio. «Un primo passo verso l’accertamento della verità», ha commentato l’avvocato della famiglia Scagni, Fabio Anselmo, che per i suoi assistiti aveva denunciato le presunte omissioni. A essere indagati sono una dottoressa della Salute mentale che avrebbe temporeggiato dopo la richieste dei genitori di ricoverare il figlio. E poi i due agenti, che non si sarebbero attivati dopo la chiamata del padre e della madre della vittima. Nei giorni scorsi il perito del gip aveva dichiarato Scagni semi infermo di mente, mentre per la procura sarebbe pienamente capace. In totale disaccordo i genitori, che considerano loro figlio del tutti incapace di intendere o volere.


Leggi anche: