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La storia delle monete d’oro con l’effigie dell’imperatore «fantasma» Sponsiano. La conferma degli esperti dopo tre secoli: «Sono vere»

23 Novembre 2022 - 20:01 Maria Pia Mazza
Il professor Paul Pearson: «L'analisi scientifica di queste monete ultra rare salva l'imperatore dall'anonimato»

Sono autentiche le monete d’oro che riportano l’effigie di una delle figure più controverse e misteriose dell’Impero romano, il comandante Sponsiano che, nel 260 d.C circa, prese il potere illegalmente nella provincia romana della Dacia. Il territorio comprendeva le attuali regioni della Transilvania, dell’Oltenia e del Banato, in Romania e Ungheria. È quanto è emerso dalle analisi condotte dai ricercatori dell’University College di Londra e dall’Università di Glasgow, Michela Botticelli, Jesper Ericsson, Jacek Olender, Liene Spruženiece, guidati dal professore Paul Pearson. Una ricerca durata oltre un anno e mezzo e i cui risultati sono pubblicati sulla rivista Plos One. Le monete sono state scoperte in Transilvania nel 1713 e, sino a oggi, sono state considerate dei falsi a causa dello stile utilizzato. Secondo gli esperti del passato, infatti, lo stile era più comparabile a quello delle monete romane realizzate nella metà del III secolo. Ma le monete con il volto di Sponsiano presentano alcune anomalie di manifattura. E così, per far luce su queste discrepanze di collocazione storico-temporale, i ricercatori hanno analizzato le monete non solo con i microscopi ottici, ma anche con raggi ultravioletti, con la tecnica della microscopia elettronica a scansione, e la spettroscopia infrarossa a trasformata di Fourier (Ftir).

Dall’incrocio dei rilievi delle superfici sono emerse alcune micro-abrasioni caratteristiche del conio che circola per molto tempo. Dall’analisi dei depositi di terra che sono rimasti sulle monete, inoltre, è emerso che le monete sono state sepolte per un lungo periodo, prima di essere riportate alla luce. E dall’incrocio dei vari dati tecnici, unitamente all’indagine storica, è emerso che le monete risultano essere autentiche. «L’analisi scientifica di queste monete ultra rare salva l’imperatore Sponsiano dall’anonimato – ha dichiarato Person commentando i risultati dello studio -. Le nostre prove suggeriscono che governasse la Dacia romana, un isolato avamposto di estrazione dell’oro, in un momento in cui l’impero era assediato da guerre civili e le terre di confine erano invase da saccheggiatori».

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