Casamicciola, ecco le pec di allarme (inascoltate) dell’ex sindaco su cui indaga la procura di Napoli – Il testo integrale

I pm hanno avviato un’inchiesta su cosa poteva essere fatto per evitare la strage. Controlleranno anche i server per accertare quando le mail siano arrivate alle autorità competenti

La procura di Napoli ha aperto un’indagine che parte proprio dagli allarmi inascoltati e in particolare da quelli lanciati, tutti via posta elettronica certificata, dall’ex sindaco di Casamicciola, l’ingegnere (e omonimo dell’ex premier) Giuseppe Conte. Mentre la conta delle vittime è arrivata a 4 dispersi e 8 vittime, infatti, i magistrati, competenti sul territorio dell’isola che fronteggia il capoluogo, hanno avviato delle verifiche per capire se il disastro di sabato scorso avrebbe potuto essere evitato con una manutenzione del territorio più efficiente. E se qualcuno si era accorto che un costone del monte Epomeo rischiava di franare giù. Avvertimenti che sostiene di aver lanciato l’ingegner Conte che già ieri ha spiegato di aver agito per senso civico, inviando ben 23 mail a tutte le autorità del caso, sapendo che gli interventi ritenuti necessari già nel 2009 non sono mai stati portati a termine. Le immagini che Open pubblica, se riscontrate dai controlli sui server promessi dai pm, darebbero risposta alle prime domande della procura di Napoli: quando sono stati mandati questi allarmi e a chi.


Vale la pena di leggere la lettera integralmente. Anche perché, soprattutto nella parte finale, è molto esplicita. Dopo le premesse di rito, l’ingegner Conte racconta di una situazione apparentemente nota a tutte le autorità del luogo:


È opportuno ricordare che nella notte del 13 febbraio 2021 si verificava presso il Vallone la Rita, il crollo di uno degli storici stabilimenti termali ivi insistenti, per cui la Protezione civile regionale insieme al Soccorso alpino e speleologico della Campania hanno ispezionato il canale tombato, quasi sicuramente ostruitosi a seguito degli evidenti crolli. I tecnici intervenuti hanno riscontrato l’esistenza di una situazione decisamente catastrofica, la possibilità di ulteriori crolli e l’urgenza di ripulire tutto l’alveo sia dalla vegetazione, sia dall’immondizia e dai blocchi di materiale solido presente all’interno.

Considerato che i lavori richiesti non sono stati realizzati, può sussistere lo stato di grave crisi per la calamità naturale”imminente“, nei comuni di Casamicciola Terme e di Lacco Ameno, dato dal pericolo imminente nella zona del Vallone della Rita.

Considerato, altresì, che l’Autorità di Bacino competente, il Sindaco di Casamicciola Terme e il sindaco di Lacco Ameno, pro tempore, hanno segnalato la concreta possibilità, in caso di allerta meteo, di evacuazione della popolazione dell’unico presidio sanitario ospedaliero dell’isola d’Ischia, delle case popolari nonché della scuola media. Con la precisazione che nella zona di confluenza dell’alveo vi è anche una centrale di trasformazione dell’Enel, il sottoscritto in ottemperanza al senso civico che lo anima.

Invita Le Autorità di indirizzo, per le rispettive competenze, ad adottare tutte le iniziative necessarie per la sicurezza e la salute delle persone che operano a valle dell’alveo La Rita.
Inoltre tutti gli alvei naturali di Casamicciola Terme, nonostante i fondi stanziati, per l’inerzia della pubblica amministrazione, in un perverso gioco di scarica barile, non sono stati oggetto di alcun intervento dopo l’alluvione del novembre del 2009. C’è quindi, l’eventualità concreta di una nuova alluvione nelle stesse zone, per cui si chiede di porre in essere determinate azioni di protezione della popolazione, che non può essere il sempice avviso di un’allerta Meteo.

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