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La coppia di donne discriminata dopo l’unione civile: «Ora il Comune dovrà pagare tutti i danni»

07 Dicembre 2022 - 07:16 Redazione
federica lombardo luisa zampiceni comune brescia discriminazione
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Federica Lombardo e Luisa Zampiceni erano state licenziate dalla sindaca di Calcinato dopo il rito

La Corte d’appello di Brescia ha ribaltato la sentenza di primo grado e condannato il sindaco di Calcinato Nicoletta Maestri, il suo vice Mirco Cinquetti e l’assessore alla Polizia Locale Stefano Vergano per discriminazione nei confronti di due dipendenti. Federica Lombardo, 47 anni, ex responsabile dell’ufficio tecnico, e Luisa Zampiceni, 50, ex comandante della polizia locale, hanno avuto ragione davanti al tribunale. Entrambe erano state sostituite dopo che si erano sposate con un’unione civile nel 2020. A Federica Lombardo nel gennaio del 2021 era stato tolto il ruolo di responsabile dell’ufficio tecnico che ricopriva dal 2011. Al suo posto una collega neoassunta. Per Zampiceni invece è stato necessario modificare una convenzione con altri due comuni per costringerla a dimettersi. Il Comune dovrà pagare i danni a Lombardo.

La storia di Federica Lombardo e Luisa Zampiceni

«Quando ho comunicato alla sindaca Nicoletta Maestri che mi sarei unita a Luisa e le ho chiesto i giorni per il viaggio di nozze, lei non mi è sembrata contraria, anzi. È stata la giunta, quando lo ha saputo, a sollevare problemi che hanno creato crepe fino alla decisione del mio trasferimento», racconta oggi lei a La Stampa. «Nove anni e il mio lavoro non è mai stato contestato neppure dalle indagini, che non sono mancate. Chi invece è stato condannato per aver agito in maniera meno trasparente, paradossalmente, non ha perso il posto a differenza mia». Nei confronti di Zampiceni invece «alla fine del 2021 hanno aggiunto alla convenzione con cui l’avevano assunta il requisito della laurea, che lei non aveva. Come me, è stata costretta ad andare via». E conclude: «Io ero in malattia dopo un incidente, mi sentivo umiliata e impotente. Al lavoro, Luisa veniva bersagliata con vessazioni continue. Sono arrivata a pensare che avevamo sbagliato tutto. Per fortuna c’è sempre stata lei, che è più forte, altrimenti non sarei riuscita a superare tutto questo».

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